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Attualità martedì 19 aprile 2022 ore 10:25

"Il sindacato antepone gli interessi dell'azienda"

I delegati del Comitato operai Piaggio accusano Cgil e Fiom di aver abbandonato i lavoratori: "Permessa la svendita dei nostri diritti"



PONTEDERA — È un'accusa dura quella di sei delegati del Comitato operai Piaggio, ovvero Massimo Cappellini, Giorgio Guezze, Adriana Tecce, Antonella Bellagamba, Davide Mei e Simone Di Sacco, contro Cgil e Fiom. Un'incompatibilità denunciata dai delegati stessi che, proprio per questo, annunciano lo strappo.

"Abbiamo deciso di non presentarci nella lista Fiom alle prossime elezioni della Rsu. In questo momento, nella Fiom e nella Cgil, non c’è spazio per un’attività sindacale così come noi la intendiamo - hanno spiegato - abbiamo sperimentato l’intolleranza dell’organizzazione nei confronti di chi crede che il coinvolgimento dei lavoratori sia la base per una vera attività sindacale. Siamo altresì convinti che la difesa dei diritti dei lavoratori non deve arrestarsi neanche difronte all’arroganza di un gruppo dirigente diventato, tra l’altro, sempre più autoreferenziale e che ha messo al primo posto gli interessi aziendali in ogni accordo".

"Abbiamo lottato con centinaia di lavoratori iscritti Fiom per il coinvolgimento degli iscritti e di tutti i lavoratori nelle decisioni e cercato di realizzare a pieno la democrazia sui posti di lavoro - hanno proseguito - abbiamo denunciato senza esitazione la svendita ripetuta degli interessi dei lavoratori da parte della Fiom e il rifiuto a ogni richiesta di confronto con gli operai, sul contratto integrativo come sull’attività lavorativa durante il periodo Covid".

"La risposta è stata la sospensione di 6 dei 7 delegati e altri iscritti con accuse ridicole - hanno concluso - abbiamo deciso di continuare, con ancora più fermezza la nostra attività, di denunciare puntualmente le prepotenze aziendali, di dar vita a iniziative di lotta ogni qualvolta se ne presenti l’occasione per mantenere viva l’alternativa a un modo di fare sindacato che ha permesso la svendita dei nostri diritti, per maturare insieme a tutti i lavoratori la coscienza della nostra forza e della nostra importanza sociale".


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