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Lavoro lunedì 14 febbraio 2022 ore 09:21

"Vaccino obbligatorio? Scelta di classe"

Alcuni esponenti rsu Piaggio hanno annunciato 2 ore di sciopero: "La maggior parte di noi si è vaccinata ma l'obbligo di vaccino è una violenza"



PONTEDERA — Alcune rsu Piaggio hanno organizzato uno sciopero di 2 ore per martedì 15 Febbraio per protestare contro l'obbligo vaccinale in vigore per gli over 50.

I primi firmatari sono Filomena Tecce RSU/RLS Piaggio, Massimo Cappellini RSU/RLS Piaggio, Antonella Bellagamba RSU Piaggio, Giorgio Guezze RSU Piaggio, Simone Di Sacco RSU Piaggio, RSU Ceva (ricambi Piaggio), RSU Elettrolux Susegana (TV), RSU FIOM Perini Korber Tissue (LU), Mirco Bertoncini RSU EM MOULAS spa (LU), Massimo della Giovanna RSU Ericsson (GE), RSU FIOM IMP Passotti- Pompiano (BS), Cristiani Alessandro RSU Fapim (Altopascio), Todaro Edoardo RSU/RLS Cobas Poste Firenze, Silvia Cini -Lavoratrice Vitesco, Giada Garzella – Lavoratrice Vitesco e Riccardo Pomiato – Lavoratore Aprilia.

"Un accanimento contro i lavoratori - così hanno definito l'obbligo vaccinale - alcuni lavoratori dal 15 Febbraio non potranno più entrare al lavoro e rimarranno senza nessuna retribuzione. Una misura estrema, che arriva dopo mesi di file interminabili e di spese per fare tamponi, prima per la mensa, poi per poter timbrare il cartellino. Dietro l’obbligo della vaccinazione per chi ha più di 50 anni e le relative sanzioni si nasconde alla fine solo una scelta di classe, contro i lavoratori".

"Per spingere gli altri cittadini alla vaccinazione, infatti, sarebbe sufficiente una multa da 100 euro una tantum, per i lavoratori invece questo non basterebbe. E allora devono rinunciare del tutto al salario. Mentre inizia ad esserci un libera tutti, quarantene ridotte, addirittura azzerate per i vaccinati, i nostri governanti si dimostrano intransigenti e si accaniscono contro quei lavoratori che hanno fatto la scelta di non vaccinarsi, finanche a ridurli alla fame, mentre molti di questi stessi lavoratori sono stati costretti a lavorare in condizioni pericolosissime durante il lockdown per garantire a tutti i beni e servizi essenziali".

"La maggior parte di noi si è vaccinata convinta che il vaccino fosse l’ alternativa migliore al rischio di ammalarsi gravemente, ma, oggi, con il 90% per cento dei vaccinati e la riduzione degli effetti del virus, non possiamo che interpretare queste decisioni del governo come un atto di forza arbitrario nei confronti di chi vive del proprio salario".

"Questi due anni di Covid non hanno fatto certo bene al movimento operaio e alla possibilità di esprimerci su tutti gli altri temi economici e sociali che riguardano la nostra classe. Ma dobbiamo anche imparare che non abbiamo alternative per difenderci che rimettere davanti a tutto la nostra unità. Perciò denunciamo questa violenza contro dei nostri compagni di lavoro, dimostrando tutta la nostra solidarietà nei modi e nelle forme più opportune nei luoghi di lavoro dove siamo presenti" hanno concluso.


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