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Ecco mister Canzi, "Voglio una squadra aggressiva"

Il nuovo tecnico granata si presenta alla città, guardando alla salvezza: "La squadra è in buone condizioni. Futuro? Se una persona si trova bene..."

Mister Canzi con il direttore Zocchi

"Cerchiamo di cambiare il trend e, per questo, abbiamo deciso di dare un segnale a tutti, squadra e tifosi: vogliamo migliorare le cose". Lo introduce così il direttore sportivo Moreno Zocchi, che ha presentato il nuovo allenatore dei granata, mister Max Canzi.

"Come ha detto il direttore, nel momento in cui si cambia è perché qualcosa non sta andando come sperato - ha esordito mister Canzi dopo aver diretto il primo allenamento - il risultato e la prestazione di ieri mi fanno pensare, però, che mi trovo tra le mani una squadra in buone condizioni. Non posso che ringraziare Pasquale Catalano per questo".

"Non sono un allenatore che antepone il proprio calcio ai giocatori a disposizione - ha aggiunto - scelgo il sistema di gioco più logico in base alla rosa. Intanto mi sono fatto una mia idea per applicare i miei principi, com'è già successo in Coppa Italia con il Siena".

Mister Canzi durante un'intervista

Sull'arrivo, invece, ha inciso anche la sua breve esperienza estiva alla guida della Turris. "Sono stato esonerato prima dell'inizio del campionato e, per questo, avevo la possibilità di liberarmi unilateralmente - ha puntualizzato - c'è stata qualche schermaglia, ma non c'erano dubbi che sarei venuto a Pontedera dopo essere stato chiamato dal direttore".

Sugli obiettivi per la stagione, il tecnico è cauto. "Il confine tra fare i playoff e la salvezza è molto labile in un campionato con il format come quello della Serie C - ha detto - ciò che mi è stato chiesto è portare la nave in porto, ovvero la salvezza. Gli spareggi, però, non sono una chimera".

Mister Canzi durante la presentazione

"Mi piacerebbe che i nostri avversari, sapendo di giocare contro di noi, non fossero affatto felici - ha continuato - voglio una squadra rognosa, cattiva in senso sportivo e con grande aggressività".

Per il futuro, invece, c'è ancora tempo. "Arrivato a Cagliari firmai per un anno e, alla fine, sono rimasto per 5 anni - ha concluso - quando sono andato a Olbia, l'ho fatto per togliermi dalla zona di comfort e per sfidarmi. L'ambizione di un allenatore è quello di arrivare più in alto possibile, ma sono comunque molto realista e pragmatico: se in un posto mi trovo bene e so di poter lavorare con serenità, perché non rimanere?".