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Lavoratrici ex Piaggio, la questione rimane aperta

Le operaie che hanno occupato il tetto del polo del Sant'Anna sono state ricevute in Regione. Qualche risposta dovrebbe arrivare ad anno nuovo

Un momento dell'occupazione del tetto del polo del Sant'Anna a Pontedera

L'occupazione del tetto del polo di biorobotica del Sant'Anna a Pontedera risale ormai a un mese fa. Con quel gesto, le lavoratrici ex Piaggio che avevano occupato anche il tetto del Palazzo Blu ormai quasi due anni fa, richiamavano ancora una volta l'attenzione sulla propria situazione, anche alla luce del recente accordo siglato per l'assunzione di 580 lavoratori per tutto il Gruppo, dei quali 342 a Pontedera e 50 a tempo indeterminato.

Queste lavoratrici, infatti, dopo anni con contratto a tempo determinato all'interno degli stabilimenti di Pontedera, hanno visto interrompersi il proprio percorso lavorativo nell'azienda. Per questo, a tre anni di distanza, chiedono la stabilizzazione, non prevista dall'accordo stipulato recentemente.

Ormai alle porte del 2022, rimane dunque aperta la questione di questa trentina di lavoratrici. Infatti, dopo la protesta sul tetto del Sant'Anna durata una sola notte, vista l'approvazione della mozione in loro solidarietà da parte del Consiglio regionale, le ex operaie Piaggio, insieme al sindacato Usb, hanno incontrato il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo e la consigliera Irene Galletti.

A questo primo incontro, quindi, ne è seguito un secondo direttamente negli uffici della Regione, alla presenza anche di Valerio Fabiani, consigliere del presidente Giani con delega alla gestione delle crisi aziendali. "Hanno voluto capire la situazione e ci hanno assicurato che avrebbero ricontattato Piaggio per capire come poter risolvere la questione - hanno spiegato dal sindacato Usb - al momento, non è cambiato niente: l'accordo è stato fatto volutamente per escluderle, derogando il Decreto Dignità fino al 2019, e non al 2018".

"Una volta finite le festività ci incontreremo e faremo una riunione con le lavoratrici per capire cosa fare - hanno concluso - l'accordo è stato siglato in fretta e furia, compresi i sindacati che hanno messo la propria firma senza consultare i lavoratori e senza tener conto della mozione che è stata approvata all'unanimità in Consiglio regionale". La questione, per il momento, rimane dunque aperta e novità dovrebbero arrivare a Gennaio.