Politica

Alloggi per gli occupanti del Palazzo Rosa? Scatta il botta e risposta

La domanda viene lanciata dall'opposizione alla luce di una determina sulle case popolari, ma la vicesindaca Cocilova e l'assessora Luca rispondono

Gli alloggi di via Martin Luther King

Il progetto Housing First, volto a garantire quattro appartamenti in coabitazione per otto persone in emergenza abitativa o in stato di povertà, fa discutere. Non tanto per lo scopo, va da sé, quanto per il fatto che, in attesa di arrivare alla riqualificazione degli alloggi di via San Martino alla Rotta, attualmente al centro di un cantiere, l'amministrazione comunale ha optato per una soluzione ponte in via Martin Luther King.

Una scelta che, dalle parti di Fratelli d'Italia, ha fatto scattare qualche dubbio. "Due alloggi destinati a emergenza abitativa diventano di colpo alloggi ponte, immediatamente disponibili, mentre gli alloggi popolari della Rotta diventano emergenza abitativa - ha scritto il consigliere Nicolò Stella - è logico sospettare che per togliere due famiglie, con delle difficoltà, dalla tranquilla frazione pontederese, si decide di piazzarle forse per essere meno visibili in un agglomerato ad alta densità abitativa che vive già le sue criticità".

"Se poi mettiamo pure il fatto che la delibera (con cui l'amministrazione ha adottato la soluzione ponte, ndr) nasce nell'ambito dell'accordo fra il Comune e la Società della Salute - ha aggiunto - è facile sospettare che gli alloggi di via Martin Luther King verranno assegnati alle ultime due famiglie che resistono nel famigerato Palazzo Rosa di Ponsacco".

Il riferimento, appunto, è alla ricollocazione delle famiglie che ancora vivono nel condominio di via Rospicciano e per le quali vi è un progetto abitativo diffuso. Ma tale sospetto viene immediatamente ricacciato dalla vicesindaca Carla Cocilova e dall'assessora alle Politiche abitative Sonia Luca

"È evidente che l'unico intento della minoranza è instillare dubbi e intenti poco chiari da parte dell'amministrazione. Non è la prima volta: è un modo consapevole di fare politica, giocando sulle paure e sulle criticità per amplificarle, anziché risolverle - hanno risposto - il progetto in questione richiedeva degli indicatori da rispettare, tra cui quello della fruizione del servizio finanziato per un arco temporale preciso e a beneficio di un determinato numero di persone. Quindi, per essere sicuri di raggiungere tali indicatori e non rischiare di perdere il finanziamento, in attesa della fine lavori, abbiamo messo a disposizione due alloggi ponte. Ovvero, temporanei".

"Dove stanno in questa azione amministrativa rivolta alle fasce più deboli gli intenti a cui i consiglieri di opposizione fanno riferimento? - hanno concluso - nessuno vuole rendere meno visibili persone in difficoltà: non preoccupatevi, noi le vediamo bene e ogni azione che portiamo avanti ha il solo scopo di migliorare le loro condizioni di vita. Se proprio volete parlare dell'abitare e del diritto alla casa, fate un appello al vostro Ministro delle infrastrutture, visto che da tre anni annuncia un Piano Casa dotato di ingenti risorse, ma per adesso abbiamo visto solo il piano dei condoni degli abusi edilizi".