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Monni all'ospedale Lotti, tra investimenti e novità

L'assessora regionale in visita con il sindaco Franconi: nel 2026 al via le Case di comunità e arrivano le risorse per il padiglione F

Monni in visita all'ospedale "Lotti" con Casani e Franconi

Il risultato eclatante certificato dal rapporto Agenas soltanto qualche giorno fa e le prospettive future, tra le scadenze del Pnrr e le criticità, soprattutto legate agli organici e alla gestione degli afflussi in pronto soccorso. Sono stati questi i temi principali della visita dell'assessora regionale Monia Monni all'ospedale "Lotti" di Pontedera, ultima tappa di un suo personale tour toscano.

Del resto, pur presente anche nella scorsa Giunta del presidente Eugenio Giani, Monni ha ricevuto la delega al Diritto alla salute soltanto da un mese, in sostituzione di Simone Bezzini. "Stiamo attraversando i territori della Toscana per parlare con professionisti e capire quali sono i nodi da sciogliere - ha spiegato - questo è un ospedale importante: non tra i grandi in termini di dimensioni, ma si tratta di un'eccellenza e lo dimostra Agenas. I numeri raccontano di un ospedale vivace, con oltre 50mila accessi annui al pronto soccorso".

Con Monni, presenti anche il sindaco Matteo Franconi e la direttrice generale dell'Azienda Usl Toscana nord ovest, Maria Letizia Casani."Sono contento della presenza dell'assessora: l'abbiamo già conosciuta negli scorsi cinque anni e sappiamo quanto le sta a cuore il territorio - ha affermato Franconi - dovremo iniziare a discutere degli investimenti per questo ospedale, infrastrutturali e di risorse umane, perché i numeri dicono che fa fronte a un bacino ben superiore a quello territoriale".

Da sinistra: Mazzeo, Monni, Casani e Franconi

"Quello di Agenas è un risultato straordinario, che dimostra e conferma le ottime performance dell'ospedale - ha aggiunto Casani - ci aiuta a migliorare e a integrare ulteriormente l'ospedale nel territorio. Nel 2026 partiranno le Case di comunità e cambierà il perimetro dell'attività ospedaliera".

Entro il 31 Marzo prossimo, infatti, i lavori finanziati con risorse europee per le Case di comunità, come in via Fleming a Pontedera, ma anche a Bientina e a Ponsacco, dovranno terminare. Dopodiché, effettuate le prove tecniche, si darà avvio al nuovo modello. "Potremmo non essere in grado di rispondere sin da subito con tutti i servizi  ha ammesso Monni - partiremo in maniera graduale e poi procederemo a rispondere ai bisogni dei singoli territori".

Il sindaco Franconi

All'apertura, infatti, sarà necessario garantire i servizi disposti dal Pnrr; dopodiché, saranno aumentati, anche in modo da integrare quelli ospedalieri. Quel che è certo è che l'Ausl Toscana nord ovest ha già quantificato il personale aggiuntivo che dovrà far concretamente funzionare le Case di comunità, con l'obiettivo di ridurre anche gli accessi impropri in pronto soccorso.

Come evidenziato durante il confronto con i medici dell'ospedale, infatti, particolare attenzione è riservata al reclutamento anche per alleviare la pressione sul pronto soccorso, dove oltre l'80% degli accessi, come spiegato dal dottor Paolo Carnesecchi, a capo dell'Emergenza-Urgenza, sono riferibili ai codici "minori".

Il confronto con i medici

A questo filone si aggiunge, appunto, quello degli investimenti strutturali: per il 2026, sono pronti 17 milioni di euro per gli interventi al padiglione F, che comprenderà anche il blocco operatorio. "In Monia Monni troverete una persona in grado di ascoltare ed essere all'altezza dei bisogni di questo territorio - ha concluso Antonio Mazzeo, vicepresidente del Consiglio regionale - spesso ci prendiamo i meriti quando le cose vanno bene, ma in questo ospedale il merito è dei professionisti di altissimo livello e del vostro gioco di squadra".