Lavoro

Piaggio, Usb vuole investimenti sul lavoro stabile

Critiche del sindacato alla multinazionale: "Ci sono segnali di aumento di produzione e di assunzioni, ma vanno solo a ingrossare la massa di precari"

Il sindacato Usb è intervenuto per commentare la situazione attuale riguardante la pandemia in corso e il rilancio della produzione in Piaggio.

Usb chiede alla multinazionale di "investire sul lavoro stabile e sulla pianificazione economica di lungo periodo, non sul profitto per gli azionisti. Dopo la pesante crisi sanitaria che ha colpito il nostro paese e il conseguente blocco delle produzioni nelle fabbrica, dalla Piaggio arrivano chiari segnali di aumento di produzione e di assunzioni".

Usb tuttavia non è soddisfatta perché secondo loro queste assunzioni "vanno a ingrossare la massa di precari che in questi anni hanno lavorato in azienda senza avere mai la certezza del posto fisso. Le ultime assunzioni a tempo indeterminato in Piaggio risalgono al 2012".

"Negli ultimi anni l’azienda ha invece licenziato i contratti a termine storici (per la maggior parte donne) dopo 15 anni di contratti a termine e tante promesse da parte di azienda e Cgil Cisl Uil. Queste lavoratrici sono state di fatto licenziate (Usb si riferisce alle operaie sul tetto, ndr), nonostante precedenti accordi sindacali che ne avrebbero dovuto garantire la stabilizzazione, e sostituite da altri contratti a termine, a proseguire all’infinito la logica della precarietà per i lavoratori, utile solo ad aumentare i dividendi per gli azionisti".

"Recentemente - hanno ripreso da Usb - ci siamo trovati a veder uscire in mobilità centinaia di lavoratori a fronte di pochissimi part time verticali (PTV) trasformati, con una costante perdita di posti di lavoro in un territorio che, nonostante tutto, negli anni ha dato tanto all’azienda di Colaninno e sta ricevendo indietro solo sfruttamento e precarietà. Se ora Piaggio ha bisogno di aumentare i volumi della produzione e fare entrare nuovi ct è necessario:

  1. Stabilizzare tutti i ptv.
  2.  Richiamare le CT storiche al loro posto di lavoro con un contratto a tempo indeterminato.
  3. Costruire un percorso di stabilizzazione per i CT entrati nel 2019 e nel 2020".

"L'azienda continua a percepire enormi somme da parte dello Stato e dell’Unione Europea per gli ammortizzatori sociali senza alcuna garanzia per i centinaia di precari “storici” e di nuova assunzione, che rischiano di subire a breve nuovi contraccolpi a causa della instabilità del quadro economico internazionale ed interno".

"L’Unione Sindacale di Base rifiuta alla radice la logica delle compatibilità di mercato, che mettono in primo piano i profitti rispetto alla stabilità ed alla salute dei lavoratori, come si è visto in questi mesi di pandemia, durante la quale si sono sacrificate decine di migliaia di vite umane sull’altare della produttività a tutti i costi. La tecnologia deve essere usata a fini sociali, per questo chiediamo con forza la diminuzione generalizzata dell’orario di lavoro a parità di salario".