Attualità

Serata sulle donne, il locale chiarisce

Il locale Rewind di Pontedera chiarisce quanto avvenuto e il senso dell'iniziativa, dopo la presa di posizione dell'associazione Eunice

L'associazione Eunice, che si occupa di violenza di genere (vedi articoli correlati), ha rivolto una critica pubblica all'amministrazione comunale di Pontedera dopo che, in un locale cittadino, si è tenuta una iniziativa sul tema della violenza di genere.

Fuori dal locale erano presenti anche sagome rosse e scarpe rosse, a indicare le donne vittime di violenza, ma non è stata invitata nessuna rappresentante dell'associazione, nonostante tra i presenti ci fossero anche rappresentanti istituzionali.

Oggi arriva la replica del titolare del locale Rewind, Raffaele Saviano, che chiarisce quanto avvenuto:

"Innanzitutto, va chiarito che l’amministrazione comunale di Pontedera è assolutamente estranea ai fatti, in quanto la serata in questione è stata voluta dal proprietario del locale, come privato cittadino, particolarmente sensibile alla tematica trattata. Il titolare è stato aiutato da una ristretta cerchia di suoi collaboratori ed amici per la parte organizzativa. Alcuni componenti dell’amministrazione comunale di Pontedera erano stati semplicemente invitati a presenziare. L’intenzione era sicuramente quella di invitare a partecipare anche una rappresentanza dell’associazione, non perché fosse “obbligatorio” includere l’associazione nella serata, tenuto conto che il tema dell’evento era la celebrazione e l’esaltazione della figura femminile ed il riferimento alla violenza di genere non era il tema principale della serata, ma semplicemente perché agli organizzatori della serata faceva piacere chiedere la partecipazione anche di questa realtà associativa, indubbiamente presente sul territorio e di rilevante importanza per il suo ruolo specifico."

"Purtroppo", continua Saviano, "A causa di un mero errore di comunicazione, non è pervenuto ai rappresentanti dell’associazione l’invito all’evento. L’organizzazione ha tempestivamente provveduto a scusarsi e a fare un doveroso “mea culpa” alla rappresentante dell’associazione per la svista, prima indirettamente tramite i rappresentanti dell’amministrazione comunale intervenuti alla serata, poi personalmente con uno degli organizzatori che si è direttamente interfacciato con la rappresentante dell’associazione".

"In merito alle altre considerazioni espresse, riteniamo però di dover precisare alcuni importanti aspetti. Le sagome, tanto nominate, che sono state utilizzate all’interno della serata, sono di proprietà del comune di Capannoli, ed erano state formalmente richieste dagli organizzatori della serata all’amministrazione comunale di riferimento, che ne aveva gentilmente concesso l’utilizzo. Nessun riferimento è stato fatto all’interno della serata all’associazione Eunice, proprio perché non presente. Sul fatto che una delle sagome portasse il nome di Eunice Itua, vittima di femminicidio a cui si ispira la associazione Eunice, tanto da prenderne il nome, appare doveroso far presente che il solo nome della ragazza, scomparsa tragicamente, era presente sulla sagoma. Nessun riferimento all’associazione è stato fatto o scritto su alcunché all’interno dello spettacolo del giorno undici."

"In relazione a questo, si ritiene anche doveroso sottolineare che, proprio in virtù della lotta alla violenza di genere, che speriamo guidi gli animi di tutti, in una opportuna comunione di intenti, punto primo di tale lotta dovrebbe essere l’accettazione indiscussa dell’autodeterminazione femminile. Le donne non sono un possesso di nessuno, e proprio per questo anche il loro nome non è una proprietà privata di chi crede di avere il diritto di potersene servire in modo esclusivo. L’avere dato, simbolicamente, un nome alle sagome ispirandosi alle vittime di femminicidio del territorio nazionale, non equivale a fare riferimenti a niente o a nessuno, proprio perché le donne non appartengono a nessuno, se non a loro stesse. Speriamo ovviamente che gravi fraintendimenti di questo genere non abbiano più luogo. Come già indicato in incipit, gli organizzatori della serata si scusano, per quanto di propria responsabilità e competenza."