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Mazzinghi, a 4 anni dalla morte del campionissimo

Il successo sportivo, le radici a Pontedera e il suo essere simbolo di un riscatto sociale: Mazzinghi non era soltanto un pugile per la sua città

Sandro Mazzinghi

I miti non si dimenticano mai, anche quando passa il tempo. Era il 22 Agosto 2020 quando Sandro Mazzinghi, icona del pugilato italiano e vero e proprio eroe pontederese, si è spento. A 4 anni di distanza, il suo ricordo e la sua eredità continuano però a vivere.

Dal riconoscimento di tutta la città a quello del mondo del pugilato, tanto da portarlo nella Hall of fame della boxe, Mazzinghi ha lasciato un segno indelebile su Pontedera. Non solo per i suoi figli, David e Simone, che proprio oggi lo hanno ricordato con un post, ma per tutti.

A cominciare dal premio Mazzinghi, che l'amministrazione comunale ha inaugurato nel 2022 per omaggiare quegli atleti che, in qualsiasi disciplina sportiva, fanno del sacrificio e della fatica la propria quotidianità. Dal campione di ciclismo, Mario Cipollini, a Marcello Lippi, tecnico della Nazionale italiana campione del mondo nel 2006, il premio quest'anno sarà alla sua terza edizione.

Ma anche con piazza Sandro Mazzinghia due passi dal centro storico, dove ancora oggi è installata una targa con una sua foto e la sua storia da atleta eccezionale a simbolo del riscatto di una città e di una comunità. 

Un'epopea sportiva e umana che continua a tramandarsi e che i figli, David e Simone, hanno intenzione di far conoscere sempre di più.