Ok al progetto, ma con tanti dubbi. Si riassumono così le posizioni degli esponenti pontederesi di Fratelli d'Italia, favorevoli sulla riqualificazione del quartiere della stazione per mezzo del bando della presidenza del Consiglio. Ma, appunto, con una serie di interrogativi su sicurezza, futuro dell'attuale caserma di via Lotti e, infine, le risorse da impiegare.
Innanzitutto, un passo indietro: l'amministrazione comunale ha annunciato di aver preso parte al bando di Palazzo Chigi per lo sviluppo delle aree dismesse, in modo da reperire fondi necessari per attuare lo spostamento del terminal degli autobus nell'area dell'ex scalo merci ferroviario, in via Brigate partigiane, e al contempo realizzare la nuova caserma dei Carabinieri in piazza Alberto dalla Chiesa. Una doppia operazione che, complessivamente, richiederebbe circa 10 milioni di euro.
"Ben vengano questi progetti, se il Comune sarà effettivamente in grado di reperire i fondi necessari - ha commentato Gian Paolo Quercetani, consigliere di Fratelli d'Italia - ma attenzione a non illudere i residenti: servono azioni concrete sul fronte del decoro urbano, della sicurezza e del controllo degli immobili in affitto, altrimenti rischiamo di avere delle cattedrali nel deserto. Nell'ultimo fine settimana, i Carabinieri hanno smantellato una centrale di spaccio all’interno di un’abitazione privata: è evidente che questo progetto sarebbe soltanto un inizio".
"L’Arma dei Carabinieri ha già formalmente espresso l’assenso all’eventuale trasferimento? - ha domandato Nicolò Stella, anche lui consigliere di FdI - e soprattutto: che ruolo avrà l’attuale stazione dei Carabinieri una volta lasciata vuota? Senza un piano di riutilizzo, rischiamo di creare un altro spazio abbandonato in pieno centro".
Dubbi espressi anche dal capogruppo Matteo Bagnoli, che lancia però la proposta di una collaborazione. "Siamo convinti che rigenerare il quartiere stazione sia una scelta strategica - ha detto - ma le perplessità restano: il progetto si regge sull’ipotesi di vendite immobiliari in aste che da anni vanno deserte e sulla partecipazione a un bando nazionale, con una concorrenza altissima. Se l’amministrazione intende fare sul serio, siamo disponibili a collaborare: possiamo mettere a disposizione i nostri canali istituzionali e i buoni rapporti con il Governo per aiutare Pontedera. Ora la palla è nelle mani del sindaco: aspettiamo una sua chiamata".