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Politica giovedì 02 dicembre 2021 ore 18:00

Caos tra i sindaci sulla discarica della Grillaia

La discarica della Grillaia (foto di repertorio)

Tarrini si espone e chiede di smetterla coi personalismi, Barbafieri e Bini replicano seccamente. Il fronte dei tre Comuni si sfalda definitivamente



CHIANNI — Giornata di polemiche tra i tre Comuni limitrofi alla discarica della Grillaia. Il fronte tra Chianni, Lajatico e Terricciola, infatti, sembra essersi rotto definitivamente. Il primo a farsi avanti è Giacomo Tarrini, sindaco di Chianni, che dice basta a personalismi e "giochini politici". La risposta congiunta di Alessio Barbafieri e di Mirko Bini è netta: decida da che parte stare.

Tutto comincia con la presa di posizione di Tarrini. "In questi sette anni, l’amministrazione di Chianni ha sempre coinvolto Terricciola e Lajatico con l’obiettivo di affrontare il problema per giungere a una soluzione - ha detto il sindaco chiannerino - tutto è filato liscio fino al 25 Maggio 2020, quando sono iniziati i personalismi, le false aspettative e voltafaccia inspiegabili, fino ad arrivare a vedere esclusa Chianni da situazioni anche solamente celebrative".

Per Tarrini, dopo l'adozione della delibera della Giunta regionale in merito, è cambiato tutto. "A seguito di quell'atto, che autorizza la messa in sicurezza e chiusura del sito attraverso il conferimento di 270mila metri cubi di eternit, abbiamo lavorato con l’obiettivo di valutare soluzioni alternative - ha continuato - in quanto, ahinoi, titolari del problema, abbiamo affrontato con determinazione ogni ipotesi che potesse condurre a soluzioni meno impattanti".

"Recentemente, inoltre, abbiamo appreso che il Tar Toscana, investito di un ricorso sul tema, ha rimandato la discussione a Marzo 2022, senza adottare provvedimenti sospensivi e, di fatto, lasciando libera la proprietà di eseguire il progetto - ha aggiunto Tarrini - infatti, la società Nsa comunica di aver pressoché ultimati i lavori propedeutici al conferimento autorizzato con delibera".

Per il sindaco di Chianni, la situazione non può più prolungarsi. "Già a Marzo scorso abbiamo dichiarato di concentrarci sull’obiettivo di tutelare la salute pubblica e il territorio e, allo stesso tempo, di impegnare la Regione a non concedere nessun tipo di ampliamento futuro - ha proseguito - lo strumento ritenuto idoneo per far questo, inizialmente condiviso con l’assessore regionale Monia Monni, è il protocollo di trasparenza che necessita della firma dei tre Comuni, della Regione e della proprietà. Lajatico e Terricciola, però, non hanno dato alcuna risposta in merito". 

Chiamati in causa, Barbafieri e Bini hanno risposto insieme. "Tarrini chiarisce la sua intenzione di andare avanti col progetto autorizzato e ci verrebbe da dire “finalmente”, visto che a oggi non si è mai capito in che direzione volesse andare - hanno replicato - a tal proposito, dovrebbe spiegare meglio perché sia Lajatico che Terricciola, che hanno sempre tenuto aperto il confronto, non hanno voluto proseguire: ci ha più volte contattato per chiederci di sottoscrivere un accordo con il gestore attuale dell’impianto nel quale si garantisse un intervento maggiore dei Comuni sui controlli ambientali. A proposito di “giochetti”, Tarrini dovrebbe sapere che questo è competenza dell’Arpat, della Usl e della Regione. Proporre di far parte di una commissione per il controllo ambientale e sanitario è una falsificazione strumentale".

"Il problema è chiarissimo ed è tutto politico: il sindaco di Chianni, che per anni è si è detto contro qualsiasi conferimento di rifiuti, dica oggi se è d’accordo o meno su un progetto che prevede un impatto molto più contenuto - hanno continuato - o preferisce piuttosto il progetto Giusti-Vergero con 270mila metri cubi di amianto? Al momento ha tergiversato, sostenendo di ritenere auspicabile la proposta, ma allo stesso tempo si è limitato a screditarla".

Per Tarrini, però, la questione non è così lineare. "Dal 12 Ottobre, data in cui il sindaco Barbafieri ha accennato alla proposta che vedeva il coinvolgimento della Belvedere, sono passati quasi due mesi e non c'è stata nessuna novità. Abbiamo anche invitato nuovamente i sindaci a confrontarci sul contenuto della soluzione, ma ci è stato risposto che non intendevano procedere nella discussione. Allo stesso modo, nessuna notizia è arrivata dall’assemblea tenutasi lo scorso 23 Ottobre, indetta per illustrare il progetto alternativo da parte dei soggetti promotori, ovvero i consiglieri regionali del territorio che, invece, non si sono neppure presentati - ha chiarito - a oggi non ci risulta sia stata fatta neanche una chiamata alla società Nsa per avere un appuntamento".

"L’amministrazione di Chianni, a fronte di scrupolose valutazioni, procederà verso la linea preannunciata, concentrando le proprie attenzioni sulla salute pubblica e sulla tutela del territorio - ha concluso Tarrini - attraverso tutti gli strumenti concreti che ha a disposizione". 

"Se ha deciso di stare dalla parte della proprietà lo dica e non cerchi in altri la responsabilità. Non è stato lasciato solo, ma ha semplicemente deciso di seguire strade diverse dalla ricerca di un'alternativa - hanno chiuso invece Barbafieri e Bini - il nostro atteggiamento rimane collaborativo: se Chianni quest’anno non ha avuto un aumento della tassa sui rifiuti per le famiglie è merito anche del nostro interessamento, improntato a trovare soluzioni. Se vuole fare squadra la porta è e rimarrà aperta, ma deve dire con chiarezza da che parte sta".


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