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Attualità lunedì 12 settembre 2016 ore 15:05

"I cattivi odori di Gello non sono pericolosi"

La discarica di Gello

Lo dichiara il sindaco Simone Millozzi sulla base di un monitoraggio richiesto dal Comune. A dicembre chiude il vecchio impianto



PONTEDERA — I dati del monitoraggio effettuato a Gello questa estate sono stati resi noti dal sindaco di Pontedera Simone Millozzi: uno studio commissionato dal Polo Ambientale a un laboratorio certificato, su richiesta del sindaco, secondo il quale tutti gli indici rientrano nei limiti posti dalla legge. Nessun pericolo diretto per la salute dei cittadini, dunque.

Questo il primo punto fermo che Millozzi ha voluto mettere sul tavolo, convocando un'apposita conferenza stampa sull'argomento maleodoranze

Questione che ha suscitato un vasto dibattito e addirittura una raccolta firme, con tanto di polemica fra il presidente di Geofor Paolo Marconcini e alcuni ristoratori della zona, ai quali ha prima ritirato e poi riconfermato le convenzioni, dopo aver saputo che questi risultavano tra i firmatari della petizione contro i cattivi odori.

Insomma, tante seccature, ma rischi concreti per la salute non ce ne sarebbero. "La campagna di monitoraggio è iniziata ben prima della raccolta firme - ha spiegato Millozzi - ed è stata espressamente richiesta dalla mia Amministrazione nell'interesse dei cittadini". Due i monitoraggi effettuati questa estate in via delle Calende, con una stazione mobile nel campino di Gello, e in via Campagna, all'interno della zona industriale.

Fra le sostanze monitorate c'erano i Pm10, i Pm 2.5,  sostanze organiche volatili, idrogeno solforato e mercaptani, tutte ampiamente al di sotto dei limiti imposti dalla legge. "Come garante della salute dei cittadini mi sentivo in dovere di fare chiarezza e mettere al corrente la popolazione" ha dichiarto il sindaco.

Il Comune di Pontedera il 18 agosto 2016 ha chiesto di verificare la causa delle maleodoranze che venivano segnalate così spesso: "Il dipartimento di prevenzione si è mosso e non ha individuato sostanze direttamente tossiche - ribadisce Millozzi. - Fra le cause delle maleodoranze straordinarie avvertite dai cittadini potrebbero esserci l'età avanzata del sistema di compostaggio, il trattamento dei rifiuti speciali e il trasporto dei rifiuti.

"Nei documenti si legge che il trattamento dei fanghi potrebbe essere la causa specifica delle ultime maleodoranze, ma non vi è alcuna tossicità, anche se si tratta di sostanze in grado di stimolare la sensibilità olfattiva". Per l'odore, anch'esso oggetto di monitoraggio, non vige tuttavia nessun limite di legge. "Da metà agosto ad oggi la situazione mi sembra migliorata - spiega Millozzi - a fronte del diverso trattamento di alcuni rifiuti".

Il primo cittadino si è comunque voluto schierare dalla parte dei cittadini, affermando di comprendere che, sebbene non vi siano ricadute dirette sulla salute di quest'ultimi, il disagio arrecato dai cattivi odori non può essere trascurato: "Dobbiamo chiedere al Polo Ambientale di continuare le campagne di monitoraggio mensile della qualità dell'aria. Speriamo di poter spostare la postazione di monitoraggio di via della Misericordia nella zona di Gello, ma prima che questo sia possibile dovrà occuparsene il Polo, e di questo farò espressa richiesta" ha detto Millozzi.

Parte quindi la caccia alla sorgente dei cattivi odori. Potrebbe essercene più di una: "La piattaforma per i rifiuti indifferenziati gestiti da Geofor è all'aperto e ciò potrebbe contribuire ad aumentare le maleodoranze" ha proseguito il sindaco.

Fra le altre cause, l'impianto per il trattamento dei rifiuti organici: "Una soluzione potrebbe essere quella di abbassarne la saracinesca durante le manovre di scarico del camion, in modo dal limitare la diffusione delle sostanze volatili". Poi il sistema di trascinamento dei fanghi: "La stesura potrebbe avvenire al di sotto del piano di campagna per evitare la dispersione degli odori".

Accorgimenti suggeriti da Usl e Arpat che Ecofor - lo conferma il sindaco - sta già cercando di attuare. "Riguardo la maleodoranza eccezionale segnalata il 9 luglio - specifica il sindaco - a distanza di tempo non se ne capisce la causa, ma risulta essere un caso isolato e comunque non direttamente influente per la salute del cittadino".

Secondo Millozzi, la discarica per i rifiuti speciali dovrà essere rivista da Ecofor Service in modo da venire incontro alle esigenze dei cittadini, cercando di ridurre gli odori al minimo, e il trattamento dei fanghi dovrebbe essere attuato in un locale chiuso e aspirato. Per quanto riguarda la raccolta dell'organico, il sindaco afferma: "Se l'impianto è obsoleto, va chiuso: accadrà a dicembre".

Dunque, con grande anticipo (doveva chiudere a maggio 2017) il vecchio impianto di compostaggio sarà disattivato e a gennaio 2017 partiranno i lavori per quello nuovo, nella stessa area, per evitare ulteriore consumo del suolo: "Spero di vederlo realizzato entro la fine della mia legislatura - ha auspicato Millozzi. - Tutti questi interventi dovrebbero servire a ridurre, in futuro, i disagi per i cittadini".

I rifiuti organici saranno indirizzati negli impianti che si aggiudicheranno la gara per il trattamento. C'è un altro dato da considerare: la temporanea cessazione dell'attività di compostaggio e il trasferimento in altri impianti potrebbero ricadere nelle tasche dei cittadini, traducendosi in un aumento delle tariffe. Millozzi ha spiegato che cercherà di fare il possibile per evitarlo, ma al momento non ci sono certezze: si tratta di una "partita" che il sindaco deve ancora giocare.

Lo stoccaggio dei rifiuti indifferenziati in uno spazio chiuso (ora è all'aperto su tre lati) con tanto di aspiratori, costerà una somma ragguardevole: circa 1 milione di euro. Per il 2022-23 è prevista infine la chiusura della discarica per i rifiuti speciali non pericolosi.

Filippo Bernardeschi
© Riproduzione riservata


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