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Attualità martedì 05 luglio 2016 ore 15:00

La deputata turca racconta il "vicino" Kurdistan

Eletta nel Parlamento di Erdogan con il Partito Democratico del Popolo, Tugba Hezer è stata ospite per un giorno all'Unione Valdera



PONTEDERA — Un territorio minacciato dall'Isis e poco tollerato dal governo turco di Erdogan, teatro di repressioni, arresti, bombardamenti, a due passi dal Medio Oriente, dal terrorismo e dall'emergenza umanitaria che sottende al grande flusso migratorio. Un territorio lontano, ma al contempo strettamente legato alla nostra realtà. E' questo il Kurdistan, è questo lo scorcio di Turchia che Tugba Hezer, deputata nel Parlamento turco nelle file del Partito Democratico del Popolo, ha raccontato durante una visita all'Unione Valdera, una delle tante programmate in diversi territori italiani e toscani.

L'incontro è stato organizzato dalla Tavola della Pace e dall'associazione Mezzalunarossa curda di Livorno nell'ambito della iniziative di cooperazione internazionale e ha visto partecipare il presidente dell'Unione Valdera Corrado Guidi, i referenti della Tavola e diversi rappresentanti di Comuni e associazioni locali.

La parlamentare appena 27enne è stata eletta a giugno scorso nell'HDP, il partito di sinistra filo-curdo che contro le aspettative di Erdogan superò lo sbarramento del 10 per cento ottenendo ben 80 deputati. Ora sta compiendo visite in tutta Europa per raccontare spaccati del suo Kurdistan e cercare collaborazione affinché il governo turco affronti diversamente la situazione.

"Il governo turco, dopo avere a lungo sostenuto in vario modo le formazioni militari dello Stato islamico proiettate verso l'occupazione della Siria - ha raccontato la parlamentare -, anziché valorizzare l'orientamento democratico dei popoli curdi impegnati in prima linea nella lotta contro i terroristi del cosiddetto Stato islamico, insiste nel tentativo di cacciare dal parlamento i curdi democraticamente eletti. Mi auguro - ha aggiunto -, specialmente alla luce dei più recenti avvenimenti, che lo Stato turco abbandoni la sistematica repressione di ogni forma di dissenso e rispetti il mandato democratico di chi rappresenta le minoranze del paese. Sto girando l'Europa per raccontare e chiedere collaborazione, molte città curda sono ancora strette sotto un pesante coprifuoco".

I rappresentanti dei Comuni hanno espresso solidarietà e si sono impegnati a sostenere le rivendicazioni democratiche per il riconoscimento dei diritti delle persone, delle diverse minoranze e dell’ intero popolo curdo. "La speranza - ha commentato Guidi - è di avviare un percorso di amicizia. Oltre all'accoglienza che già facciamo, dovrebbe cambiare anche la politica di un'Europa troppo debole nei confronti di Erdogan, in favore di una condanna forte di tutte le dittature".


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