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Attualità mercoledì 18 novembre 2015 ore 15:30

Verso un piano strutturale della Valdera

Un momento della conferenza

Presentata la nuova strategia dell'Unione: la pianificazione delle opere pubbliche sarà sempre più centralizzata. Guidi: "È come un esame di laurea"



PONTEDERA — Un piano strutturale unificato e intercomunale: è questo l'ultimo obiettivo dell'Unione dei Comuni nell'ambito del coordinamento territoriale. In altre parole, una crescente strategia di centralizzazione, che un giorno (forse non lontano, ma di certo non dietro l'angolo) potrebbe conferire all'Unione il potere d'indirizzare le politiche in ambito infrastrutturale.

Dove costruire, cosa, come, perché: si tratta di una passaggio fondamentale nell'azione dell'Unione, che fra qualche anno potrebbe avere ripercussioni concrete in ambito operativo (il vecchio piano urbanistico) e che il presidente Corrado Guidi ha definito “Un esame di laurea”.

"L'Unione ci sta portando verso scenari che non avevamo immaginato quando è nata nel 2008 – ha spiegato Guidi in conferenza, nella sede di via Brigate Partigiane a Pontedera. – Definisco il piano strutturale un esame di laurea perché fu uno dei motivi del fallimento dell'intercomunale negli anni '80”.

È infatti qui che entrano in gioco i campanilismi e scatta la difesa degli interessi personali: “L'idea dell'Unione – ha proseguito Guidi – è dare a tutti le stesse opportunità, ma favorendo lo sviluppo del territorio nel rispetto delle realtà vicine ai propri confini. Il piano strutturale potrebbe essere uno strumento essenziale nella presa di coscienza d'appartenere a un territorio comune".

Se il primo vero scoglio da superare per tagliare il traguardo saranno dunque i campanilismi, l'altro ostacolo nel raggiungimento dell'obiettivo (descritto dagli stessi promotori come ambizioso) sarà la conciliazione dei diversi ambiti territoriali: da una parte il settore manifatturiero, industriale e abitativo; dall'altra quello agricolo, naturale e agroalimentare.

Il piano strutturale dell'Unione è ancora un progetto sperimentale, ma alcuni passi verso la sua attuazione sono già stati mossi di concerto con l'università di Firenze: nell'anno accademico 2013-2014 è iniziata una collaborazione per l'analisi dei piani strutturali dei singoli Comuni dell'Unione. Al momento lo studio si concentra sulla pianificazione territoriale dell'area vasta, coinvolge diversi soggetti, provenienti dal mondo dell'impresa pubblica e dagli istituti di ricerca regionale, e fornirà una visione più sfaccettata della nostra realtà.

Un altro studio si è invece già concretizzato con la messa a punto di carte geografiche che evidenziano la politica seguita fino ad oggi dai singoli Comuni. L'analisi ha messo in luce anche diverse incongruenze o problematicità dovute alla mancanza di una visione più ampia, che tenga conto cioè anche dei “vicini”.

A fare un esempio in questo senso è il sindaco di Capannoli Arianna Cecchini: “Nel mio Comune due agriturismi si affacciano su capannoni presenti sul territorio di Terricciola”. Un altro scopo del piano strutturale unificato sarebbe perciò quello di evitare il ripetersi di simili inconvenienti.

Ampliare la visione globale, e pianificare di conseguenza, come ha sottolineato con chiarezza il sindaco di Pontedera Simone Millozzi: “È difficile che un Comune possa rispondere singolarmente a sfide globali – ha detto Millozzi – da qui la necessità di una razionalizzazione per superare i campanilismi".

"Se oggi qualifichiamo la Valdera come area omogenea, a questo deve seguire la messa in pratica di una visione condivisa della pianificazione intercomunale”. Questo esperimento è stato incentivato dalla Regione e permetterà di evitare errori, spesso involontari, nella realizzazione delle infrastrutture: “Come realizzare un quartiere residenziale vicino all'area industriale di un Comune limitrofo" ha esemplificato Millozzi.

Alla conferenza ha preso parte anche la responsabile regionale del settore pianificazione Antonella Turci: “L'Unione è un valore aggiunto – ha detto – e cercheremo di sostenerla nei limiti del possibile”.

Le risorse, ha informato Turci, ammontano a circa 1 milione e 300mila euro, da suddividere nei vari Comuni che hanno risposto all'invito della Regione: “Finora all'appello per una maggiore sinergia hanno risposto sei unioni – ha chiarito Turci. – Queste hanno intrapreso con noi il percorso sperimentale, che servirà ad affinare la procedura per l'attuazione di un vero e proprio bando, da emanare negli anni a venire”.

I sostenitori del piano strutturale unificato sperano di passare alla fase operativa nel giro tre o quattro anni.


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