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Attualità domenica 21 dicembre 2014 ore 12:57

Unioni civili e omofobia, no alla mozione del Pd

Il documento dei giovani Tognetti e Nardini e presentato in tutti i Consigli comunali trova il secondo stop dopo Volterra. La nota dei consiglieri Pd



SANTA MARIA A MONTE — La mozione sul riconoscimento delle unioni civili e contro l'omofobia trova un altro stop dopo Volterra. Anche il Consiglio comunale di Santa Maria a Monte ha bocciato la mozione presentata dalla parte giovane del Pd e scritta da Fabio Roberto Tognetti e Alessandra Nardini. L'obiettivo del documento presentato dai giovani Pd è quello di fare pressione, attraverso i Consiglio comunali, al governo centrale per la realizzazione delle due leggi (unioni civili e contro il reato di omofobia).

In una nota inviata ai quotidiani il Pd di Santa Maria a Monte, con le firme dei consiglieri Antonio Torrini, Federica Basiloni, Marco Lazzerini Rachele Pelagalli, esprime il proprio disappunto sulla decisione presa dalla maggioranza, rimarcando che quella che viene definita lista civica sia in realtà: “Una vera e propria amministrazione di destra”.

La mozione era già stata approvata a Bientina, Buti, Capannoli, Palaia, Pomarance, Pontedera e San Miniato ma ha trovato il secondo stop dalla giunta guidata da Ilaria Parrella, che ha proposto una nuova mozione: “La mozione è stata respinta dalla maggioranza – si legge nel comunicato - che ha presentato a sua volta una mozione autonoma tutta incentrata sul riconoscimento della famiglia tradizionale e contenente un vago invito al governo nazionale a tenere di conto anche delle realtà diverse”

Gli esponenti del Pd non hanno votato la contro mozione presentata dalla maggioranza: Nessun accenno all’introduzione del reato di omofobia e al riconoscimento delle unioni civili. Il partito democratico non ha potuto votare questa mozione, troppo generica e contenete un grado di giudizio lontano dalle nostre sensibilità. La mancanza diretta di richiesta di istituzione del reato di omofobia ha pesato in maniera decisiva sulla scelta di non votare la mozione della maggioranza. Abbiamo provato a chiedere una sintesi così da portare in votazione un'unica mozione ma la maggioranza ha deciso di andare avanti per la propria strada. Dispiace perche' questa era un’occasione per mandare un messaggio di compattezza del consiglio comunale al governo nazionale su temi di fondamentale importanza”.

Il Pd ha poi sottolineato il comportamento di alcuni esponenti della maggioranza durante la votazione della mozione: “Comprendiamo l’imbarazzo del sindaco Ilaria Parrella di cultura socialista nel dover mediare con una amministrazione di destra da sempre poco sensibile a questi temi. Ci saremmo aspettati da lei più coraggio ed integrità morale nell’approvare la nostra mozione invece l’ipocrisia ha vinto. Pesa l’assenza del vicesindaco Del Grande che si è presentata in consiglio solo dopo la discussione e la votazione della mozione, evidentemente non condivideva neppure la mozione presentata dalla sua maggioranza. Ci stupisce e sorprende moltissimo anche l’assenza alla discussione e alla votazione della mozione del consigliere Bernardeschi Nicla che riveste anche il ruolo di presidente del comitato di solidarietà, entrata in consiglio solo a fine votazione della mozione. Ci saremmo aspettati da lei maggiore sensibilità nei confronti di questo tema ma evidentemente non è interessata a portare solidarietà a tutte quelle persone che sono quotidianamente vittime di omofobia (che ricordiamo essere causa di episodi di bullismo, di violenza e di mobbing nei confronti delle persone Lgbt) o che soffrono a causa della mancanza di una tutela giuridica che veda riconoscere la loro situazione affettiva. Un'occasione persa che ha svelato, per l’ennesima volta, come questa amministrazione non sia un’amministrazione civica ma una vera e propria amministrazione di destra”.


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