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Attualità domenica 17 novembre 2019 ore 07:30

"Filiera corta nelle mense scolastiche"

La proposta arriva dal consigliere regionale pontederese del gruppo misto, ex Lega, Salvini: "Servirebbe per rilanciare le imprese"



FIRENZE — Creare migliaia di posti di lavoro nel settore agroalimentare, con fondi già stanziati, attraverso la creazione di una filiera corta per il rifornimento delle mense scolastiche e pubbliche

E' questo l’obiettivo della proposta presentata dal Consigliere regionale Roberto Salvini (Gruppo misto, ex Lega), già discussa in Seconda Commissione e che dovrebbe approdare a breve in aula. Un progetto che mira a reinvestire interamente le rette pagate dalle famiglie per la mensa delle scuole nell’agroalimentare locale, a tutto vantaggio dell’economia toscana e della qualità del cibo.

"In un momento di crisi economica come l’attuale, possiamo creare posti di lavoro nella filiera agroalimentare locale per fornire direttamente le mense delle scuole – ha detto Salvini – In Toscana si distribuiscono circa 500mila pasti al giorno, per duecento giorni all’anno. Attualmente i prodotti vengono acquistati per lo più in Albania, Tunisia e Marocco. Il nostro progetto mira a reinserire nel mercato del lavoro locale una parte di lavoratori che sono stati fino a oggi espulsi dall’industria, oltre a creare nuove opportunità anche per i disoccupati. La nostra proposta farebbe rimanere in Toscana i soldi che le famiglie spendono per la retta della mensa. Si tratterebbe di un investimento senza ulteriori costi per la Regione, perché quei soldi ci sono già. Poiché a scuola gli studenti si rinnovano ogni anno, da una parte i consumatori costituiscono una platea inesauribile nel tempo; dall’altra è possibile programmare il lavoro sulla lunga scadenza, acquistare macchinari ad hoc e accedere a cofinanziamenti, anche europei, per essere competitivi nel settore. Solo se diamo la possibilità di modernizzarsi alle aziende del comparto agroalimentare, si può incrementarne la crescita. Oltre alle mense scolastiche, il progetto riguarda anche quelle di ospedali, caserme, istituzioni pubbliche e altre realtà. Ecco perché riteniamo che sia un’operazione altamente strategica".

"Non parliamo solo della filiera ortofrutticola, ma anche quella della carne e del pesce – ha specificato il Consigliere – Avremmo una produzione locale di altissima qualità, che sarebbe assorbita dal Pubblico: un acquirente sicuro per i produttori e pagamenti certi. Inoltre sfrutteremmo quei terreni abbandonati di molte aree della nostra regione, per l’ortofrutticolo nel fondovalle e per l’allevamento in collina e montagna. Questo progetto andrà a costituire il secondo piano agricolo per volume d’investimenti, con capitali che rimarrebbero interamente sul territorio".


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