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Politica giovedì 28 marzo 2024 ore 18:45

Bagnoli, Andreoli e PD, polemica a tre sul Keu

I cumuli di terra al Green Park

La presenza dei cumuli di terra al Green Park a meno di tre mesi dal voto torna nel dibattito: le posizioni e le accuse tra maggioranza e opposizione



PONTEDERA — L'ultimo capitolo della vicenda Keu a Pontedera, ovvero la presenza dei cumuli di terra ammonticati nell'area del Green Park, è datato ai primissimi giorni del 2024: in quell'occasione, infatti, il Consiglio di Stato diede ragione al sindaco Matteo Franconi e al Comune, riabilitando le ordinanze del primo cittadino che ordinavano alla società proprietaria e all'appaltatore la rimozione dei cumuli stoccati nella lottizzazione.

A distanza di quasi tre mesi, però, questi si trovano ancora al Green Park. E, con l'avvicinarsi delle elezioni, non possono rimanere esclusi dal dibattito. A cominciare da Matteo Bagnoli, candidato per la coalizione di centrodestra. "Ci troviamo nella situazione penosa di non poter bonificare i terreni inquinati, perché il Comune non ha soldi perché in questi anni i soldi sono stati gestiti senza criterio e rispetto - ha commentato - quindi, non soltanto dobbiamo tenerci sostanze inquinanti a fianco delle case, ma dovessero presentarsi altri problemi, ci troveremmo completamente disarmati, senza un euro da poter spendere".

"Ogni volta che il vento soffia sui cumuli di terra tossica o che la pioggia la dilava facendo infiltrare i metalli pesanti nel terreno qualcuno dovrebbe chiedere scusa - ha concluso - ho già avviato un'interlocuzione col Governo: una volta sindaco, il mio primo impegno sarà quello di avviare la bonifica, prima che le infiltrazioni costituiscano danni irreversibili".

Al problema di bilancio, sollevato da Bagnoli, si affianca quello della scarsa comunicazione. "L'amministrazione comunale ha fatto calare il silenzio su questa vicenda senza informare i cittadini sulla tempistica della rimozione - ha detto Alberto Andreoli, candidato sindaco di Presidio Civico - da quanto risulta, le società in questione avevano garantito di provvedere entro Maggio, restando in attesa di disponibilità da parte di un adeguato impianto di trattamento per smaltire i cumuli. Ho più volte sollecitato il Comune per informare sul cronoprogramma degli interventi sulla base delle ordinanze del sindaco: del resto, la sentenza è definitiva e immediatamente esecutiva, peraltro quando i termini sono già ampiamente scaduti".

"Il Comune  è stato incaricato di dare immediata esecuzione alla sentenza: dunque, l'amministrazione deve intervenire d’ufficio, anticipando le spese per poi rivalersi sulle due società - ha aggiunto - a oggi, inspiegabilmente, ha concesso e continua a concedere ulteriore tempo a coloro che, da oltre un anno, reiterano promesse sistematicamente disattese. Tutto ciò a fronte del trasferimento, nel Novembre dello scorso anno, di 500mila euro da parte della Regione al Comune, come compensazione ambientale per la presenza della discarica".

Al fianco del sindaco Franconi, quindi, si sono schierati il Partito Democratico e il segretario comunale, Francesco Papiani. "Bagnoli, si è lasciato andare negli ennesimi attacchi via social ancora una volta senza presentare uno straccio di proposta; addirittura, le sue dichiarazioni stavolta rischiano di arrivare agli estremi della querela, per non parlare delle numerose bugie in esse contenute - ha spiegato - insieme a lui anche il consigliere eletto in quota Lega, Andreoli, generalmente più pacato nelle dichiarazioni ma, stavolta, chissà, avvinto da un ritorno di fiamma della matrice politica leghista".

Così, Papiani passa in rassegna quelle che sarebbero le bugie dei due avversari politici. "La città ha diritto di veder rimossi i cumuli di quel materiale - ha detto - d’altronde, la zona è ben monitorata in continuazione dalle autorità competenti, come Arpat, Asl e Acque Spa, e non vi sono segnalazioni di particolari criticità. Millantare un rischio per la salute è un atteggiamento gravissimo, che potrebbe anche integrare una denuncia da parte di chi certifica e garantisce la salubrità dei luoghi".

"Inoltre, non è vero che la rimozione non avviene per questioni di bilancio. Anche perché, se c’è una critica che non può essere mossa a questa amministrazione è non aver trovato risorse per far fronte alle emergenze: dagli aiuti durante il Covid alla realizzazione del polo Carlesi in meno di un anno, oltre 500mila euro annui messi a disposizione per coprire i tagli del Governo sul contributo affitti e il milione di euro erogato per l'alluvione - ha detto - la competenza non è comunale e la sentenza del Consiglio di Stato lo ha stabilito. I destinatari del provvedimento dovranno effettuare la rimozione a loro spese entro Maggio: qualora ciò non avvenga nei tempi previsti, allora il Comune potrà sostituirsi a loro".

"Bagnoli dice di aver già avviato una interlocuzione col Governo e si vantava di aver portato alla nomina del generale Vadalà come commissario unico per la bonifica: nomina, per la verità, richiesta dal Partito Democratico della Toscana e dal presidente della Regione Giani già nel 2021 - ha concluso - che cosa avrebbe fatto il commissario, tanto voluto da Bagnoli, per la bonifica dei terreni? Niente, naturalmente, poiché, trattandosi di terreni privati sui quali era in corso un giudizio, non aveva competenza ad agire e la sua nomina riguardava solo gli impianti situati a Gello e nell’Aretino". 


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