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Attualità sabato 21 settembre 2019 ore 08:00

"Ero senza tetto e adesso ho una casa"

Leonard con la presidente SdS Gianna Gambaccini, la dottoressa Maria Atzeni, responsabile Uo Assistenza sociale territoriale, e gli operatori Antonio Minghi e Gianluca Ambrosino

I condomini di Housing first vivono nei monolocali ricavati negli spazi messi a disposizione dalla parrocchia del Cep



PISA — Erano senza dimora. Adesso vivono nei monolocali ricavati negli spazi messi a disposizione dalla parrocchia del Cep.

Vite radicalmente cambiate grazie al progetto Housing First promosso dalla Società della Salute della Zona Pisana, che ha consentito l’immediato inserimento abitativo di sei persone senza dimora da anni presenti sul territorio del Comune di Pisa, cinque delle quali in altrettanti monolocali ricavati negli spazi messi a disposizione proprio dalla comunità parrocchiale.

“In sei mesi la mia vita è cambiata -racconta Leonard, 60 anni, per 14 anni in Romania come falegname e per 13 in Italia come saldatore - ero un senza tetto e adesso ho una casa”.

“Nel 2017 ho lavorato per cinque mesi - racconta, invece, Marco, 45 anni, originario di Pontedera - facevo ristrutturazione d’infissi, interni ed esterni. Ma è stata durissima perché arrivavo alla sera, dopo otto o nove ore di lavoro, e non avevo dove lavarmi o dormire. Senza contare il problema della residenza: se non ce l’hai, praticamente non esisti e io, essendo senza dimora, non potevo averla, ma ora vivo qui e tutto è cambiato”

Giovedì 19 settembre, a tre mesi dall'attivazione del condominio, si è svolta una festa alla parrocchia di San Ranieri. 

Insieme a Leonard e Marco c'era Greta, anche lei residente in uno dei monolocali, che ha donato a tutti i presenti un racconto da lei scritto; mentre Leonard ha regalato a tutti una targa in legno realizzata personalmente.

“Si può partire da tante cose per promuovere percorsi di autentica inclusione sociale ma senza una casa tanti sforzi rischiano di essere vani, dunque cominciare proprio ridando un tetto a persone che lo avevano perso è il modo migliore per aiutarle a rimettersi in piedi - ha detto la presidente dela Sds Gianna Gambaccini -. Sono particolarmente orgogliosa del fatto che lo si stia facendo in un quartiere popolare della nostra città, come il Cep, e senza che vi sia stato il benchè minimo problema nei rapporti con gli altri abitanti”.

Felice anche il parroco don Bullo “Perché – ha detto - questa comunità è sempre stata una porta aperta nei confronti di chi fa più fatica, grazie alla straordinaria opera dei salesiani e in particolare di don Gastone Baldan. E sono molto felice che la comunità abbia mantenuto quella forte vocazione anche se la congregazione, purtroppo, da tempo non ha più religiosi sul territorio. Oltre agli appartamenti di Housing First, infatti, la parrocchia ospita anche la Cittadella della Solidarietà della Caritas, l’emporio di generi alimentari per famiglie in difficoltà, ricavato proprio nei locali che per anni hanno ospitato lo storico cinema 20+1”


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