Cronaca venerdì 20 giugno 2014 ore 12:15
Si inventano i danni dopo l’alluvione, arrestati per truffa
I tre, tutti residenti in provincia di Pisa, sono accusati di truffa ai danni della Regione, bancarotta fraudolenta e documentale
PROVINCIA DI PISA — Hanno chiesto alla Regione i risarcimenti per i danni subiti dalla loro azienda legata al settore della nautica, dopo l’esondazione del Serchio nel Natale 2009, ma si trattava di danneggiamenti inventati o comunque molto amplificati. I “furbetti”, padre, figlio e una terza persona, tutti residenti in provincia di Pisa, dovranno quindi rispondere del reato di truffa aggravata ai danni di un ente pubblico per aver presentato alla Regione Toscana una domanda di ammissione all'agevolazione per le imprese danneggiate dallo straripamento del Serchio ricorrendo a numerosi artifici e raggiri.
Nei confronti dei primi due è arrivata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, mentre il terzo uomo è finito agli arresti domiciliari.
Secondo le indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Lucca, presentando domanda all’ente, i tre avrebbero dichiarato falsamente di destinare le somme ottenute al ripristino e alla ricostruzione dei beni danneggiati o distrutti dall'alluvione. Successivamente poi, nel consuntivo richiesto dalla Regione, avrebbero mentito anche sul fatto di aver effettivamente sostenuto le spese di riparazione.
Oltreché del reato di truffa, gli arrestati dovranno rispondere anche di bancarotta fraudolenta e documentale. Completano il quadro accusatorio, l'emissione di fatture per operazioni inesistenti, la mancata tenuta della contabilità obbligatoria e l'omessa presentazione delle dichiarazioni dei redditi, nonché l'utilizzo di crediti di imposta inesistenti.
Anna Dainelli
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