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Cronaca lunedì 03 febbraio 2014 ore 17:46

Ancora due giorni per riparare l'argine dell'Era, il sindaco dalle famiglie alluvionate

Cicarelli: "Vogliamo sapere perché l'argine ha ceduto". Il sindaco di Ponsacco di fronte ai cittadini infuriati: "La competenza non è del Comune"



PONSACCO — “La prima cosa è riparare l'argine il prima possibile”. Esordisce con queste parole il sindaco di Ponsacco, Alessandro Cicarelli davanti ai giornalisti, mentre visita tutte le attività produttive colpite dall'alluvione di venerdì 31 gennaio. “Penso che nel giro, al massimo di due giorni, la falla nell'argine dell'Era verrà chiusa, almeno così ci è stato garantito dal Consorzio di Bonifica”.

Al momento però fare una stima dei danni è praticamente impossibile, dopo una prima ricognizione il sindaco ha valutato che le aziende colpite dall'esondazione, e si parla di milioni di euro di danni, sono circa 10 e i cittadini che hanno subito danni alle abitazioni o alle cose sono oltre 1100.

Intanto si pensa già alla possibilità di chiedere una sospensione dei mutui e dei prestiti per le attività produttive colpite dall'esondazione dell'Era, ma per questo serviranno altre verifiche tecniche. In comune è già stato attivato uno sportello unico dedicato ai cittadini che dovranno presentare una domanda per eventuali risarcimenti ancora da quantificare o per chiedere comunque aiuto.

Tra i residenti comunque non mancano quelli che quando si è presentato il sindaco durante il giro che ha fatto in tutta la zona alluvionata hanno protestato per la mancata manutenzione dell'argine del fiume e non sono mancate parole offensive e insulti, contro gli enti e la politica. La domanda che infatti i cittidini hanno rivolto al sindaco è: “Perchè l'argine non ha retto? Chi doveva fare manuntenzione dove era? Una serie di domande a cui il sindaco non può rispondere e infatti speiga: “Non si può intervenire sempre in emergenza, bisogna investire in manutenzione. Noi siamo in grado di prevedere le piene, le precipitazioni, ma non le esondazioni. E' chiaro che di fornte alla rottura dell'argine tutto il sistema della prevenzione delle esondazioni salta. La rottura dell'argine e la manutenzione dei corsi d'acqua non è competenza del comune. E' una domanda a cui anche noi come amministrazione vogliamo una risposta”. Quale possa essere poi la causa di questa fragilità non è chiaro e Cicarelli aggiunge: “Da cosa dipende il cedimento degli arigini ce lo devono spiegare. E' inutile avere un sistema di prevenzione se poi gli argini non sono sicuri. Questa sono le principali domande a cui dobbiamo dare una risposta. Il comune è pronto ad intervenire in qualunque modo pur di migliorare il sistema e garantire la scurezza idraulica. Ma cosa fare ce lo devono dire gli enti competenti”.


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