Politica martedì 14 gennaio 2014 ore 18:24
Con la soppressione delle Province si risparmia solo un euro a cittadino

Per il presidente Pieroni chiudere le province non abbatte i costi della politica, ma i cittadini non sceglieranno più chi li rappresenta
PROVINCIA DI PISA — La modifica del quadro normativo delle province prevista dal disegno di legge in corso di approvazione in Parlamento, che impedirà ai cittadini di eleggere i propri amministratori, porterà un risparmio effettivo nel 2014 di 382mila euro, meno di 1 euro a persona e di 590mila nel 2015, poco meno di 1 euro e mezzo per ogni residente. A fare questi conti è il presidente della provincia di Pisa Andrea Peironi che infatti spiega: “Sarebbe questo per la provincia di Pisa l'immediato e ad oggi unico reale impatto finanziario della riforma, che emerge dal Bilancio previsionale 2014-2016 dell'ente, approvato lunedì dal consiglio provinciale, che evidenzia un'altra amara certezza: per effetto degli ultimi tagli, pari a 12.milioni e mezzo di euro, ma superiori di all'importo dei trasferimenti, la Provincia di Pisa sarà costretta a versare allo Stato 2milioni e .249 mila euro, pari a 5,40 euro a cittadino”.
Una beffa secondo Pieroni che dice: "Si realizza così il federalismo alla rovescia - dice Pieroni - sono gli enti locali a finanziare lo Stato".
Il taglio delle indennità, dei rimborsi agli amministratori e dei gettoni ai consiglieri provinciali, il cui peso sul bilancio dell'ente ammontava a circa l'1%, appare così un magro risultato rispetto all'auspicata revisione della spesa pubblica dello Stato secondo i conti dei pisani.
"Il bilancio che abbiamo approvato è un piccolo miracolo - conclude il presidente - con un siffatto quadro, abbiamo cercato di garantire tutte le spese obbligatorie e necessarie per erogare i servizi ai cittadini, operando un profondo contenimento della spesa per mutui, personale e affitti, riducendo drasticamente tutto ciò che non appare essenziale, garantendo comunque un piano di investimenti in opere pubbliche importanti sul fronte della viabilità, della difesa del territorio e delle scuole. In altre parole, diamo in mano a chi ci succederà una Provincia con un bilancio in equilibrio senza sforare il patto di stabilità, in grado di garantire il funzionamento dell'ente a prescindere dai condizionamenti e le difficoltà che deriveranno da un futuro così incerto dal punto di vista normativo e finanziario".
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