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Attualità sabato 23 giugno 2018 ore 09:00

Il Cuoio unito contro slot e sale scommesse

I sei Comuni del Comprensorio hanno approvato una regolamentazione più stringente per gli esercizi commerciali del gioco con vincite in denaro



COMPRENSORIO DEL CUOIO — I Comuni di Castelfranco di Sotto, Fucecchio, Montopoli, San Miniato, Santa Croce sull’Arno e Santa Maria a Monte rispondono unitamente al grave problema del gioco d’azzardo, attraverso l’approvazione di una nuova regolamentazione per sale giochi, videogiochi, negozi di gioco, centri scommesse e tutte le attività similari.

Il provvedimento rappresenta una vera e propria rivoluzione della pianificazione commerciale del comprensorio. Il testo, elaborato sulla base di una proposta della Associazione Nazionale Comuni Italiani – Toscana e secondo il disposto della Legge Regione Toscana n°57/2013, interessa e riguarda da vicino, oltre alle sale giochi propriamente dette e i negozi di gioco (punti di gioco) e centri scommesse, anche tutte le attività commerciali sul territorio che hanno già installato o intendono installare apparecchi per il gioco lecito di qualsiasi tipo ed anche i circoli privati, secondo disposizioni limitative della possibilità di sostituire o installare nuovi apparecchi.

Il nuovo regolamento è molto rigido e limita al massimo, su quanti più luoghi possibile, l’apertura di nuove attività con installazione di giochi. La regolamentazione introdotta dai Comuni va ad intervenire in particolare sulle nuove attività commerciali, perché non è possibile agire sui diritti acquisiti. I limiti, anche per le attività già esistenti, sono comunque stati irrigiditi.

Chi volesse affacciarsi a questo business per la prima volta deve per forza misurarsi con questa nuova norma: oltre alla distanza di minimo 500 metri dai luoghi sensibili (scuole e centri sanitari di ogni ordine e grado, ambulatori, presidi di pronto soccorso, distretti medici, luoghi di aggregazione giovanile come palestre, circoli e oratori), è stata prevista anche una dotazione di parcheggi, rispetto alla capienza dell’attività commerciale. Le aree in cui è possibile fare nuove installazioni sarà quindi molto limitata.

Il percorso che ha portato i Comuni del Comprensorio del Cuoio all’approvazione di un nuovo regolamento sul gioco lecito si è sviluppato di pari passo alla crescita della sensibilità in materia e dell’aggravarsi dei problemi connessi. È stata infatti ammessa dai Tribunali a livello nazionale la necessità di una tutela dal punto di vista della salute dei cittadini, dal momento in cui sono emerse gravi patologie legate al gioco d’azzardo. Si è ragionato sull’esigenza di proteggere gli strati più sensibili della popolazione, tenendo lontane alcune categorie protette dalle attività di gioco.

Basti considerare che l’Italia è il terzo Paese nel mondo per volume di gioco d’azzardo e il primo per spesa pro capite. Il giro d’affari prodotto nel nostro paese è impressionante: nel 2016 gli italiani hanno speso nel settore 95 miliardi di euro. Una cifra record che, per lo più, proviene da slot machine, videolotteries, new slot, video lottery terminals. Tutti strumenti che nel corso degli anni sono aumentati in misura esponenziale.

A partire da un primo prototipo di Legge Regionale, nel 2013, dove emerse il concetto di “luoghi sensibili” e distanze minime da tali luoghi, nel 2016 la Toscana ha rinforzato il regolamento, affidando un certo potere ai Comuni nel definire questi luoghi sul territorio.

Da qui è nata la scelta dei Comuni del Comprensorio di individuare in modo uniforme i luoghi sensibili dove limitare l’installazione di apparecchi per il gioco lecito.

“Siamo approdati a questo regolamento per rispondere alla necessità di limitare il più possibile la diffusione del gioco d’azzardo che è da tempo una piaga sociale che rovina persone e famiglie – hanno dichiarato congiuntamente i rappresentanti delle Amministrazioni Comunali del territorio - . Non siamo intervenuti singolarmente come Comuni ma in una logica di distretto, perché il senso di questo provvedimento è quello di tutelare e proteggere tutto il territorio. Il nostro Comprensorio vive e lavora in ottica di socialità unitaria, per affrontare e sconfiggere questo tipo di problematiche dobbiamo intervenire in modo condiviso e coordinato”.


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