Attualità martedì 09 novembre 2021 ore 15:00
Uno striscione in difesa del Ddl Zan

È stato esposto al centro Informagiovani, ed è stato realizzato dal gruppo Pomo di Venerə. Vanni: "Grazie a questi ragazzi per la determinazione"
MONTOPOLI VALDARNO — “I diritti non si fermano”. É questo il testo dello striscione realizzato sabato 30 Ottobre dal gruppo informale Pomo di Venerə, sostenuto da La Ruzzola e Arci Valdarno inferiore, con il supporto del Comune di Montopoli e insieme ad alcuni cittadini che avevano raccolto il loro appello, nel giardino del circolo Arci Torre Giulia.
Lo striscione è stato esposto in piazza della Repubblica a Firenze, quando oltre 5mila persone hanno manifestato contro la mancata approvazione del Ddl Zan in Senato.
"Qualsiasi cosa riguardi la trasversalità dei diritti – ha detto Enrico Savini presidente dell'associazione La Ruzzola - noi siamo presenti. Ci sembra naturale e ovvio far parte di un movimento che cerca di far emergere una equità che riteniamo scontata". Questa azione, come le altre attività portate avanti dal “Pomo”, è stata sostenuta dal Comune di Montopoli Valdarno, dall'Arci Valdarno Inferiore e dall'associazione La Ruzzola, presso la cui sede, i locali dell'Informagiovani si trova adesso esposto lo striscione.
"I cittadini che sono scesi in piazza negli scorsi giorni – hanno detto la vicesindaca Linda Vanni e il consigliere comunale Andrea Marino - ci hanno lanciato un messaggio forte e chiaro: si può essere fermato il DDL Zan, ma non la battaglia per i diritti. Le discriminazioni sono all'ordine del giorno e noi, come amministrazione comunale, vogliamo essere presenti. Ringraziamo La Ruzzola e il Pomo di Venerə per la loro determinazione".
Il commento degli autori dello striscione non può che essere deciso verso le battaglie del futuro: "È stata veramente amara la notizia di questa decisione e ancor più deludenti sono state le reazioni, le risate e gli applausi dei senatori e delle senatrici sfavorevoli alla legge – hanno concluso dal Pomo di Venerə – ed è per questo che non siamo potuti rimanere immobili.
Siamo un piccolo gruppo, ma vogliamo dare un messaggio di sostegno e unione: noi ci siamo, Monto-poli c'è. I diritti non si fermano!".
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