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Cronaca venerdì 22 maggio 2015 ore 16:08

Oleodotto, presto le operazioni di bonifica

Intervento dei tecnici di Arpat sul luogo del disastro: "Per fortuna non ci sono corsi d'acqua che avrebbero potuto portare lontano gli idrocarburi"



SAN MINIATO — Grande lavoro dei tecnici dell’Arpat, l’agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, da ieri sul luogo del disastro, in territorio comunale di San Miniato.

Nella giornata di oggi, venerdì 22 maggio, Eni sta intervenendo con le operazioni di messa in sicurezza di emergenza (in sigla Mise) che consistono in:

  • aspirazione delle pozzanghere createsi nelle quali è presente acqua (pioggia di questa notte) e carburante;
  • verifica dei fossi e delle cunette nella zona che non sono risultati interessati dall'inquinamento;
  • escavazione di solchi superficiali nel terreno per creare, sfruttando la pendenza, delle zone di accumulo del carburante superficiale per facilitarne anche l'aspirazione;
  • a termine delle fasi precedenti, scotico superficiale (cioè rimozione di alcuni strati di terreno) per allontanare la parte principalmente interessata dall'inquinamento;
  • sondaggi, al massimo fino a 5 metri, per verificare la situazione di inquinamento del sottosuolo;
  • installazione di piezometri, due o tre al massimo, per il controllo delle falde acquifere.

Con questi dati, entro 30 giorni, verrà effettuato il piano di caratterizzazione per la bonifica da inviare agli Enti competenti per l'approvazione.

“Fortunatamente nella zona interessata dall'evento – spiega Marco Talluri, di Arpat - non ci sono corsi d'acqua superficiali che avrebbero potuto trasportare a distanza gli idrocarburi. Arpat è stata presente nelle due giornate per verificare la correttezza delle operazioni attuate e continuerà le proprie verifiche durante la fase di bonifica del territorio interessato”.

Talluri ripercorre poi i momenti di questa "due giorni" drammatica che hanno seguito la scoperta dello sversamento, in località San Donato.

“Operatori dell'Agenzia si sono recati immediatamente sul posto, dove squadre dei vigili del fuoco erano all'opera per la messa in sicurezza della vasta area interessata dallo sversamento, stimata di mille metri quadrati a fronte di una superficie intrisa di proporzioni stimate intorno ai 5/6mila metri quadrati. Le operazioni, che hanno comportato anche la chiusura, per motivi precauzionali, della vicina linea ferroviaria sono andate avanti tutto il giorno, in considerazioni dei seri rischi che ci potevano essere di incendi/esplosioni del combustibile disperso” riepiloga Marco Talluri.

E aggiunge che “…grazie anche all'apporto dei velivoli della 46a Brigata dell'Aeronautica militare di stanza a Pisa, per lo spargimento di acqua e schiuma sopra il combustibile infiammabile, è stato possibile in serata bloccare il flusso proveniente dall'oleodotto e quindi iniziare ad aspirare gli indrocarburi dispersi”.


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