Cronaca venerdì 11 luglio 2014 ore 19:45
Disabili e anziani fianco a fianco in un orto sinergico
Inaugurato al circolo Sporting Club di Pontedera l'appezzamento di terra che verrà coltivato con le tecniche biologiche
PONTEDERA — Nessun concime chimico, nessun diserbante, nessuna lavorazione dei terreni, solo l'accostamento di certe piante ad altre, che crescono in perfetto equilibrio con l'ambiente e ciò che lo abita. Questi i sani principi dell'agricoltura sinergica che da oggi saranno visibili anche in Valdera e in particolare in via dell'Olmo allo Sporting Club a Pontedera, dove questo pomeriggio (venerdì 11 luglio) è stato inaugurato proprio un orto sinergico, alla presenza dell'assessore alle politiche sociali Marco Cecchi e di alcuni rappresentanti delle associazioni Asha Pisa onlus, Tavolo dell’Agricoltura sociale Valdera, Arci, Giratempo Pontedera e Tuttigiuperterra.
L'Orto sinergico si inserisce nel contesto di Orto Amico, uno spazio di 10mila metri che dal 2010 l'associazione Asha Pisa ha messo a disposizione per essere coltivato e diviso in venti orti nei quali lavorano fianco a fianco disabili e anziani.
L'agricoltura sinergica mira a stabilire, anche nel campo coltivato, l’equilibrio e la naturale collaborazione tra il suolo, le piante, la fauna e gli individui che intervengono. Questo tipo di agricoltura evoca per certi aspetti di sostenibilità la più conosciuta agricoltura biologica, ma ha una sua teoria elaborata dall’agricoltrice spagnola Emilia Hazelip, la quale ha adattato al clima mediterraneo i principi dell’agricoltura naturale dell’agronomo giapponese Masanobu Fukuoka ovvero nessuna lavorazione del terreno, nessun concime chimico né composto preparato, nessun diserbo, nessuna dipendenza da prodotti chimici. In sintesi l'agricoltura sinergica cerca di imitare ciò che fa la natura.
Altra novità all'interno di Orto amico è l'accordo di collaborazione tra Asha Pisa, Sprar Arci Valdera (progetto che accoglie sul territorio i rifugiati politici) e Asl 5 Valdera in base al quale sono state destinati quattro orti a nuclei familiari, anziani che vivono da soli e persone con problemi di inserimento nella società, sia italiani che stranieri. Questi soggetti, aiutati da esperti, hanno la possibilità di coltivare gli orti assegnati e godere dei raccolti.
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