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Imprese & Professioni giovedì 17 ottobre 2019 ore 09:00

Gioco d'azzardo in italia. Come affrontare un fenomeno ancora in crescita

I numeri del fenomeno non accennano a calare nonostante le nuove regole e i divieti imposti dal Decreto Dignità



TOSCANA — Nonostante il " Decreto Dignità" del precedente Governo e approvato dal Parlamento nell'estate del 2018 abbia enormemente limitato la possibilità di promozionare il gioco d'azzardo in Italia, i numeri sostengono che il fenomeno nel nostro paese sia tutt'altro che in fase di declino. Di tutto questo si è occupato molto recentemente anche la trasmissione del lunedì sera di Rai 3, Presa Diretta, parlando tra le altre cose anche degli alti costi della ludopatia per la sanità pubblica.

La conferma della portata del gioco d'azzardo arriva anche dal nostro territorio: quasi 100 pisani sono infatti in cura presso i Servizi per le Dipendenza della Asl Toscana nord ovest nello scorso anno. Di questi 63 sono cittadini del capoluogo, 19 della Valdera ed 11 della Alta Val di Cecina.

Se allarghiamo poi la visuale a tutta la Regione Toscana, le persone in cura per questo tipo di problematiche arrivano ad essere oltre 1500 e si tratta soltanto della punta dell'iceberg del problema visto che poi tanti altri soggetti soffrono di ludopatia ma non riescono a fare l'importante passo di riconoscere il problema e chiedere aiuto alle strutture adibite. Tante sono comunque le iniziative che sul nostro territorio si stanno portando avanti per arginare questo problema anche sociale e che vi presentiamo di seguito.

Unione Valdera: Regolamento per Distanza Minima di Sale Slot da Luoghi Sensibili

Lo scorso novembre, il Consiglio dell'Unione Valdera ha approvato il nuovo regolamento per l’esercizio del gioco lecito, mettendo paletti ancora più restrittivi per quanto riguarda la distanza minima non inferiore di 500 metri, tra sale slot e luoghi sensibili. Le novità riguardano sostanzialmente l'aumento delle tipologie dei luoghi considerati sensibili presenti nel regolamento oltre anche ad aver localizzato aree specifiche dove non sarà possibile aprire o trasferire attività legate al gioco d'azzardo.

La critica più frequente a questo tipo di regolamenti nasce dalla sempre più utilizzata possibilità di giocare d'azzardo su Internet tramite qualsiasi dispositivo connesso alla rete, magari su uno dei tanti casinò online gratis senza deposito inizialmente e dove non esistono limiti di orario e distanze da mantenere. Critica lecita indubbiamente, ma bisogna anche evidenziare come vari studi abbiano evidenziato pure come solo una fetta di utenza dei giocatori online e delle sale slot combaci e dunque non si possano considerare affatto inutili questo tipo di provvedimenti.

Gioco d'azzardo: lo studio del CNR di Pisa

Per affrontare un problema bisogna conoscerlo in modo approfondito e analitico. Per questa ragione l'Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa da giugno a settembre ha inviato e raccolto le risposte di questionari inviati ai cittadini di 84 comuni toscani, tra cui tutti i capoluoghi di provincia, per comprendere il fenomeno del gioco d'azzardo nella nostra regione.

Lo studio, chiamato GAPS, acronimo che sta per Gambling Adult Population Survey, fa seguito alla ricerca condotta a livello nazionale sulla stessa materia e che ha svelato come il gioco d'azzardo in Italia stia aumentando in senso assoluto ma che sta conoscendo un calo nella fascia d'età più giovanile e studentesca ovvero fra i 15 e i 19 anni. Ricordiamo che in Italia è anche proibito il gioco d'azzardo sotto i 18 anni e questo dato fa pensare che probabilmente siano diventati più performanti i controlli e dunque ci siano meno esercenti che trasgrediscano le regole.

Il dato invece molto preoccupante è il sensibile aumento dei giocatori "patologici". Nel giro di 10 anni si è passati da 100.000 persone con problemi di ludopatia nel 2007 a 400.000 nel 2017. Sarà dunque importante scoprire i dati aggiornati dello studio per quanto riguarda la Regione Toscana ed avere il quadro più aggiornato possibile sul tema per il nostro territorio.


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