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domenica 08 dicembre 2024

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Homo imbecillis

di - venerdì 28 giugno 2024 ore 08:00

Un titolo una provocazione, lo so! Ma adesso vi racconto da dove proviene.

Qualche giorno fa sono andata ad uno spettacolo promosso dalle 11 Lune a Peccioli, dal titolo Titanic, ovvero il pianeta affonda ma l’orchestrina continua a suonare, ed è lì che ho sentito il termine Homo Imbecillis.

Senza scendere nel dettaglio dello spettacolo, come si può capire dal titolo stesso, il tema era quello della salute del nostro pianeta e venivano narrati fatti concreti e realmente accaduti, molti dei quali recenti, che facevano proprio pensare che, anziché in evoluzione, la nostra specie pare essere in autodistruzione costante. Ed ecco che sembriamo davvero degli homo imbecillis piuttosto che discendenti dell’homo sapiens.

Quello che mi ha colpito è stato l’impatto della priorità percepita. Ovviamente non solo al livello internazionale e di Governo, ma anche soggettiva e personale. Siamo spinti dall’idea del meglio un vantaggio oggi, anche se non è detto che non possa portare un danno più o meno grande domani.

Perché ne parlo nel Blog? Beh perché credo sia interessante analizzare la relazione tra interno ed esterno, parafrasando Freud. Noi siamo in continua evoluzione, le scoperte scientifiche procedono ad una velocità incalzante, oggi abbiamo dispositivi che solo dieci anni fa erano impensabili e stiamo continuando a sofisticarci sempre di più. Quindi il mondo esterno potrebbe apparire idilliaco. Ma non è così, lo tocchiamo con mano ogni giorno.

Viviamo in un modo esterno in frantumi. E il mondo interno? Beh anche quello mica se la cava bene! Dopo la pandemia soprattutto, si è visto l’aumento esponenziale di disturbi psicologici medio-gravi. Situazioni che arrivano anche alle cronache dei nostri giornali attraverso femminicidi, suicidi, violenze di gruppo e tutto ciò che purtroppo possiamo osservare.

Stiamo vivendo in una realtà dove mondo esterno e mondo interno coincidono spesso alimentati da una spirale di autodistruzione. Non è certo questa la sede e non ho io gli strumenti per fare un’analisi approfondita, ma credo che sarebbe interessante ed utile non guardare a compartimenti stagni ma avere un’ottica sistemica. Non guardare solo all’ambiente o solo al benessere psicologico, ma prendere i due costrutti ed analizzarli assieme.

Perché alla fine, se possiamo ancora fare qualcosa per il nostro pianeta, quindi per noi stessi, l’unico modo, a mio avviso, è solleticare l’iniziativa della popolazione e non solo dei capi di Governo. Ma fino a che sentiamo, percepiamo la scissione tra interno ed esterno, credo che questo sia davvero molto difficile.


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