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Politica mercoledì 27 febbraio 2013 ore 11:30

"La partecipazione è la soluzione alla crisi del Partito Democratico"



Renzo Macelloni, il presidente della Belvedere di Peccioli, analizza la classe dirigente del Pd e l'emorragia di voti in Toscana e in Valdera
PECCIOLI - “Il modo di concepire la politica da parte della classe dirigente del Partito Democratico è fallito”. Renzo Macelloni, presidente della Belvedere spa, la società dei rifiuti ed ex sindaco di Peccioli, famoso come uno degli amministratori di centrosinistra più illuminati della Toscana per il suo Sistema Peccioli, non ha mezzi termini e guarda in faccia la realtà nell'analisi dei risultati elettorali delle consultazioni del 24 e 25 febbraio scorsi. “Questo risultato è il segno di un fallimento del Pd e se si pensa di essere al passo con i tempi si sbaglia. Il Pd, ma vale anche per il Pdl che ha dimezzato i propri voti, paga lo scotto di non avere recepito i segnali che arrivano dalla società. Se si vuole ripartire bisogna interrogarsi seriamente su come muoversi”. Sul territori dell'Unione dei Comuni della Valdera i Democratici mediamente hanno perso il 10% dei propri consensi, il Pdl è arrivato a perdere anche il 15%. Gli unici veri vincitori anche nella Valdera, un tempo una delle roccaforti del Pc, poi del Pds e dei Ds, sono i grillini. Gli elettori hanno voluto dare un segnale e Macelloni pensa che questo segnale vada recepito rapidamente a cominciare dalla politica locale dell'Unione della Valdera: “L'antidoto a questa situazione, al Movimento Cinque Stelle, alla disaffezione al voto è la partecipazione, proprio a cominciare dalla gestione dell'Unione. Bisogna coinvolgere i cittadini nelle scelte fin da subito, su questioni importanti, come il futuro assetto dell'Unione dei Comuni della Valdera”. Poi continua e punta il dito verso il futuro. “Nel giro di due anni gli assetti del nostro territori saranno modificati da una legge nazionale molto incisiva. Che dimensione vogliamo dare all'Unione? L'ipotesi della fusione di alcuni comuni più omogenei tra loro è percorribile? Oppure si preferisce un assetto con al centro Pontedera? Queste cose i sindaci le devono chiedere ai cittadini, non possono essere decise nelle segrete stanze da poche persone. AL momento anche l'Unione dei Comuni sulle scelte strategiche è troppo chiusa”. Per Macelloni quindi l'antidoto a una situazione ingestibile nella politica attuale e al distacco dei i partiti dalla base elettorale, sta proprio nella partecipazione, un modello per certi versi già sperimentato nei paesi nordici dove la tradizione del “diritto comune” penetra anche nella vita amministrativa dei territori. Macelloni infatti analizzando il voto e osservando come sono andate al cose propone di fare tesoro di una lezione: “I cittadini non possono essere più messi di fronte alle scelte già fatte”. Insomma un profondo cambiamento anche nella politica del Pd, anche perché tra poco in Valdera, a Santa Maria a Monte si torna la voto. Ma a preoccupare il presidente della Belvedere, che una ventina di anni fa ha saputo trasformare un problema in una risorsa per il territorio, è la tornata elettorale del 2014, quando nell'Unione andranno al voto molti Comuni. “E' impensabile – dice - ripresentarsi agli elettori in questo modo. Secondo Macelloni a incidere sull'esito elettorale c'è anche la crisi: “In tempi difficili gli elettori non sono disposti a perdonare mancanze in chi li governa e quindi ecco il perché di molte scelte fatte nel segreto dell'urna. Ovviamente – continua Macelloni - i problemi nazionali si ripercuotono anche sugli assetti locali e quindi è per questo che è indispensabile che a Roma il Pd e il Pdl facciano rapidamente la riforma della legge elettorale e quelle necessarie per moralizzare la politica, altrimenti tra un anno saremo in seria difficoltà, tanto al livello nazionale quanto su quello locale”. Da queste elezioni inoltre è arrivato anche un altro segnale, quello dell'astensionismo che Macelloni spiega così: “Chi non va a votare sbaglia, ma bisogna tenere conto che questo è il popolo degli scontenti che sono pronti a spostarsi, alle prossime consultazioni da una parte all'altra senza troppi problemi se non avremo proposte serie”.

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