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Parma, capotreno aggredito a pugni da un passeggero
Parma, capotreno aggredito a pugni da un passeggero

Attualità giovedì 27 novembre 2014 ore 17:35

Mancano i preti e la gente si lamenta

Un'unica unità parrocchiale sconvolge gli orari delle messe e delle altre funzioni, sia nel capoluogo sia nelle frazioni. Un incontro col parroco



CASCIANA TERME LARI — Lari, Usigliano e Casciana Alta sono diventate un’unica unità parrocchiale. La decisione delle autorità ecclesiastiche porta alcuni cambiamenti nella vita religiosa locale, soprattutto per quanto riguarda le celebrazioni delle funzioni.

La diversa organizzazione prevede che per la vigilia di Natale non sia più celebrata la messa solenne di mezzanotte in tutte le chiese, ma solamente a Lari, lasciando nelle altre località una funzione di routine, in diversi orari.

Inoltre, l’8 dicembre tutto il personale religioso è chiamato ad accompagnare monsignor Fausto Tardelli, ex vescovo della diocesi di San Miniato, alla sua nuova sede di Pistoia, lasciando di fatto la comunità senza parroci.

E la gente non l’ha presa bene, soprattutto da parte delle persone anziane, in difficoltà per gli spostamenti.

Inoltre, gli abitanti di Casciana Alta si lamentano del fatto che, stando così le cose, salterebbe la celebrazione della festa della Madonna dell’Immacolata dell’8 dicembre.

Per questo motivo è stato chiesto un incontro ai parroci, insistendo sul mantenimento delle tradizioni religiose, almeno per le imminenti festività.

Don Pascale, dal canto suo, ha promesso la massima collaborazione, ma ha avvertito la cittadinanza che i tre parroci che vivono a Casciana Alta, che sono di aiuto alla Parrocchia di Perignano e all’unità parrocchiale unica di Casciana Alta, Usigliano e Lari, fra poco tempo andranno a vivere altrove e a quel punto, potranno solo garantire la celebrazione di una messa domenicale e pochissime altre cose.

Intanto si è saputo che anche Don Bruno lascerà Casciana Terme: e Collemontanino, Parlascio e San Ermo non avranno più un loro prete.

Ma tutto questo non è da ricercarsi solo nella scarsità di vocazioni, ma anche nel fatto che gran parte dei preti stranieri presenti sul nostro territorio, prima o poi vogliono tornare nel proprio paese.

Anche Don Pascale, del resto, come altri religiosi, è stato “prestato” alla Curia di San Miniato e alla scadenza del suo mandato tornerà in una comunità della Tanzania, continuando a svolgere là il proprio ruolo di prete cattolico.

Marcella Bitozzi
© Riproduzione riservata


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