Ex consigliere comunale e assessore con Marconcini e Millozzi, il 64enne è stato tra i protagonisti delle amministrazioni comunali negli anni
Attualità venerdì 31 maggio 2013 ore 17:35
Nasce il gruppo "No alla fusione"
Su Facebook i cittadini aprono la bacheca per sostenere le ragioni del no alla fusione tra Peccioli, Palaia e Capannoli
Alta Valdera - La fusione tra Capannoli, Peccioli e Palaia piace a tutti? Decisamente no. A distanza di un giorno dall'avvio del procedimento in consiglio regionale infatti, è già nato il gruppo No alla fusione una bacheca facebook di discussione e di confronto tra coloro che non sono favorevoli all'unificazione dei tre comuni, aperto però anche a chi invece si è fatto promotore del progetto, che sulla base della legge regionale tra settembre e ottobre 2013 chiamerà i cittadini dei tre municipi dell'Alta Valdera alle urne per esprimere il proprio parere attraverso un quesito referendario. Ad intervenire sulla bacheca no alla fusione, è stato invitato anche il sindaco di Capannoli Filippo Fatticcioni e il dibattito è già cominciato. Insomma, il progetto non piace a tutti e le motivazioni emerse per il momento sono le più disparate, ma siamo solo all'inizio della campagna elettorale del referendum e quindi da qui a fine settembre sicuramente di proposte e controproposte ne arriveranno molte, certo è che la tradizione dell'individualismo toscano, delle singole identità legate a microscopici centri, nonostante la realtà globalizzata, ogni volta torna si ripresenta al momento giusto per rivendicare l'identità di ogni singolo gruppo. Ma questo forse è inevitabile, qui siamo nella terra dove il gusto per la libertà è talmente accentuato che spesso nella storia ha portato alla frammentazione politica del territorio fino a situazioni inverosimili, fatte di rivalità e rivendicazioni antiche quanto razionalmente immotivate. Qui il gusto di rivendicare la propria identità, anche nei piccoli centri della Valdera, c'è da prima che nascessero i liberi Comuni, qui siamo già nella terra delle lucumonie le città stato etrusche che esistevano già cinquecento anni prima della nascita di cristo. I secoli passano, ma il Dna delle identità rimane e chissà se la razionalità un po' ragionieristica della politica avrà la meglio, il risultato non è scontato.
Alta Valdera - La fusione tra Capannoli, Peccioli e Palaia piace a tutti? Decisamente no. A distanza di un giorno dall'avvio del procedimento in consiglio regionale infatti, è già nato il gruppo No alla fusione una bacheca facebook di discussione e di confronto tra coloro che non sono favorevoli all'unificazione dei tre comuni, aperto però anche a chi invece si è fatto promotore del progetto, che sulla base della legge regionale tra settembre e ottobre 2013 chiamerà i cittadini dei tre municipi dell'Alta Valdera alle urne per esprimere il proprio parere attraverso un quesito referendario. Ad intervenire sulla bacheca no alla fusione, è stato invitato anche il sindaco di Capannoli Filippo Fatticcioni e il dibattito è già cominciato. Insomma, il progetto non piace a tutti e le motivazioni emerse per il momento sono le più disparate, ma siamo solo all'inizio della campagna elettorale del referendum e quindi da qui a fine settembre sicuramente di proposte e controproposte ne arriveranno molte, certo è che la tradizione dell'individualismo toscano, delle singole identità legate a microscopici centri, nonostante la realtà globalizzata, ogni volta torna si ripresenta al momento giusto per rivendicare l'identità di ogni singolo gruppo. Ma questo forse è inevitabile, qui siamo nella terra dove il gusto per la libertà è talmente accentuato che spesso nella storia ha portato alla frammentazione politica del territorio fino a situazioni inverosimili, fatte di rivalità e rivendicazioni antiche quanto razionalmente immotivate. Qui il gusto di rivendicare la propria identità, anche nei piccoli centri della Valdera, c'è da prima che nascessero i liberi Comuni, qui siamo già nella terra delle lucumonie le città stato etrusche che esistevano già cinquecento anni prima della nascita di cristo. I secoli passano, ma il Dna delle identità rimane e chissà se la razionalità un po' ragionieristica della politica avrà la meglio, il risultato non è scontato.
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