Attualità mercoledì 17 dicembre 2025 ore 16:30
Lavoro, il mercato rallenta ma regge il turismo

La fotografia scattata dalla Camera di Commercio della Toscana Nord Ovest. Cresce però la richiesta di personale esperto. Tutti i dati in Provincia
PROVINCIA DI PISA — La fotografia del mercato del lavoro di fine anno nelle province di Pisa, Lucca e Massa-Carrara restituisce in generale un quadro in chiaroscuro: da un lato l’occupazione mostra una tenuta nei servizi, grazie al dinamismo del turismo e a una domanda crescente nei comparti della cura alla persona, dall’altro, alcuni settori industriali continuano a soffrire, con ricadute sulle esigenze di personale delle imprese manifatturiere. Pisa si inserisce a pieno titolo in questo quadro complesso, con il mercato del lavoro che rallenta (-5%), frenato da industria e commercio ma sostenuto da un turismo in forte crescita (+23%).
Nonostante il calo delle entrate, la richiesta di qualità professionale si accentua. L'esperienza lavorativa è richiesta per il 57% delle assunzioni, ma diventa un requisito stringente per i laureati (83%), specialmente negli indirizzi insegnamento e formazione (85%). Tra i diplomati (58%), spicca la selettività dell'indirizzo socio-sanitario (84%). Guardando alle professioni, la richiesta di esperienza è elevata per le figure tecniche e ad alta specializzazione (83%) e per alcune qualifiche nei servizi alla persona, come gli operatori estetici (93%). Al contrario, settori stagionali come la ristorazione mostrano maglie leggermente più larghe per favorire il reperimento rapido di personale.
“La richiesta di esperienza è ormai un fattore chiave del mercato del lavoro locale – sottolinea Valter Tamburini, Presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest – così che, in tutti i territori le imprese privilegiano profili immediatamente operativi, e alla richiesta di esperienza rimane agganciato il tema centrale della difficoltà di reperimento, confermando l'esistenza di un mismatch tra offerta e domanda di competenze che penalizza soprattutto le imprese manifatturiere locali. Si tratta di un segnale che rimanda alla necessità di percorsi formativi più mirati, ma anche a politiche di attrazione e consolidamento della forza lavoro specializzata".
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