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Attualità giovedì 19 luglio 2018 ore 17:10

Due autobotti e due ambulanze per il Senegal

Donazione di vigili del fuoco e Croce Rossa. L'impegno di Ali Ndiaye, campione italiano di boxe, nominato in Senegal Ambasciatore di buona volontà



PONTEDERA — Questa mattina in sala consiliare a Pontedera c'è stata la consegna simbolica dei quattro mezzi donati da vigili del fuoco e Croce Rossa all'ambasciatore di buona volontà per i disabili del Senegal Mouhamed Ali Ndiaye.

Alla consegna erano presenti la vicesindaca Angela Pirri, esponenti della Croce Rossa e Ruggero Putoto dei vigili del fuoco.

Con queste parole Ali Ndiaye, campione italiano dei supermedi, ha ringraziato per la donazione: "Autorità, forze dell’ordine, cittadini io sono un pugile, sono stato campione italiano dei supermedi, sono italo senegalese e sono stato un migrante

Sono emigrato dal Senegal, in cerca di una vita migliore. Sono stato in Francia e poi in Italia, a Pontedera dal 2000. Ho sempre coltivato la “nobile arte”, secondo gli insegnamenti di mio padre, campione senegalese di pugilato, per rendere onore a lui e al mio Paese di origine. Ho reso onore anche all’Italia di cui sono diventato cittadino e campione. 

Mia moglie, Federica, è italiana. I miei tre figli sono nati qui. Penso di aver dimostrato che l’integrazione, rispettosa delle diversità, dei diritti e dei doveri, è possibile e giusta.

C’è un modo per essere dalla parte dei migranti e non necessariamente da quella della migrazione che è quello da parte dei paesi più evoluti di affrontare le cause che la producono e da parte dei paesi economicamente più arretrati di darsi da fare e di combattere con le armi della pace, dell’impegno e del sacrificio, come ho fatto io sul ring.

Il Senegal ha circa 15 milioni di abitanti e poco meno della metà della popolazione (il 46,7 per cento) vive ancora sotto la soglia della povertà.

Mancano assistenza e strutture idonee per i disabili. E i disabili sono spesso gli ultimi tra gli ultimi. Aiutare il Senegal in Senegal, oltre ad essere un’azione di solidarietà internazionale, vuol dire gettare le basi per una sua crescita che limiti e arresti un giorno la dolorosa migrazione, la diaspora di tanti giovani Senegalesi.

Per i miei meriti sportivi sono stato nominato dal mio Paese di origine “Ambasciatore di buona volontà per gli handicappati”. Sulla mia vita sarà pubblicato un nuovo libro, edito dalla Mondadori, scritto da Rita Coruzzi, una scrittrice disabile, in carrozzina.

Il mio ringraziamento sincero e profondo va alla Croce Rossa Italiana che mi ha donato due ambulanze. 

E ai Vigili del Fuoco che, attraverso l’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale, sezione Provincia di Pisa, mi hanno donato due autobotti

Sono mezzi che qui in Italia non hanno più i requisiti imposti dalla legge, ma sono perfettamente funzionanti e nel mio Paese saranno importantissimi per la vita, la salute e la sicurezza della popolazione.

Ambulanze ed autobotti saranno destinati alla Città Santa di Touba, il centro religioso più importante del Paese che è sprovvisto di mezzi.

Le due ambulanze saranno affidate all’Association des Handicapes de Touba, alla presidentessa M.me Maïmouna Mbacke. La Città conta oltre trecento disabili.

Le due autobotti, utilizzabili per trasporto di acqua potabile, aspirazione in caso di allagamenti e spegnimento incendi, saranno consegnate alle autorità religiose e civili di Touba per i locali Vigili del Fuoco.

In questi giorni ci sono stati due incendi di grandi proporzioni, uno al mercato di Touba, e il fuoco è stato domato con mezzi inadeguati e con i secchi. Oltre a questo, in Senegal, durante il periodo delle piogge, si verificano spesso allagamenti e vi è necessità delle pompe idrovore di cui le autobotte sono provviste. Nello stesso tempo e in maniera drammaticamente contrastante, vi sono periodi di siccità ed il trasporto dell’acqua alla popolazione civile si rende necessario.

I quattro mezzi sono stati imbarcati al porto di Livorno. L’Associazione Touba Ca Kanam, che ringrazio, ha raccolto i fondi necessari alla spedizione via mare per Dakar e per il mio biglietto aereo. Arriveranno tra 11 giorni. Seguirò personalmente la donazione e ve ne darò conto e documentazione. Viene con me mio figlio al quale voglio insegnare i principi della solidarietà e della fratellanza. Il suo biglietto è a totale mio carico. Resta da fare solo un ultimo sforzo: occorre trovare i soldi necessari al biglietto aereo di un Vigile del Fuoco la cui presenza è necessaria per spiegare il funzionamento delle autobotti agli operatori Senegalesi. Prego tutti voi di fare il possibile perché anche questo ultimo obiettivo possa essere raggiunto.

Ringrazio ancora tutti. Ringrazio l’ASHA (l’Associazione Sportiva degli Handicappati) di Pontedera e il suo presidente Luigi Gariano che mi hanno sostenuto in questo impegno. Ringrazio il Comune di Pontedera per il patrocinio e il supporto concesso.

Come gesto di gratitudine verso i Vigili del Fuoco e la Croce Rossa Italiana, in riconoscimento del gesto umanitario compiuto, faccio dono di ciò che ho più caro, che ho conseguito con la mia attività sportiva e la mia vita di atleta: la cintura di campione italiano di boxe ai Vigili del Fuoco e la medaglia d’oro di campione dei dilettanti alla Croce Rossa.

“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli UNI verso gli altri in spirito di fratellanza“.

Così recita il primo articolo della Dichiarazioni Universale dei Diritti Umani del 1948. Grazie a tutti voi, per affermare ancora questo principio e sostenere questa speranza.

Mouhamed Ali Ndiaye, Pontedera, 19 Luglio 2018".


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