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Cultura sabato 22 novembre 2025 ore 20:23

La società e i cambiamenti visti da un Trolley

Un trolley che osserva e racconta, con ironia, i mutamenti in atto nel nostro tempo, come il linguaggio, gli oggetti e le abitudini di ognuno di noi



PONTEDERA — "Viviamo cambiamenti epocali, e chi osserva con attenzione li percepisce forse più di altri. Il grande scenario globale è importante, certo, ma lo è altrettanto il micro, ciò che accade nelle piccole cose e nella vita quotidiana"

Parole esplicative, che anticipano la narrazione contenuta nel libro: Il mondo che cambia visto con gli occhi di una valigia, questo il tema del romanzo intitolato Trolley (Edizioni Minerva), firmato da Gabriele Canè.

E' andata in scena nella serata di oggi, sabato 22 Novembre, la presentazione dell'opera nella storica Libreria Carrara di Pontedera, nella quale l'autore, intervistato da Anna Tavernise, ha raccontato l'idea e il pensiero che si cela dietro al libro: raccontare la società, in continuo cambiamento, dalla prospettiva di un trolley, una valigia abituata ad essere portata sempre in giro. 

Una metafora del consumismo, nella quale, un oggetto creato in serie diventa invece portatore di significato, e ci testimonia piano piano, anno dopo anno, i mutamenti nelle abitudini culturali delle persone, che poi si riflettono anche negli oggetti, nella tecnologia, nel linguaggio e in ogni altro tipo di rapporto sociale che tutti vivono quotidianamente.

"Questo libro è un racconto ironico ma anche reale del nostro presente, un equilibrio tra leggerezza e professionalità. È la naturale prosecuzione di ciò che è stato scritto negli ultimi anni: dopo aver lasciato il ruolo di direttore, è stato possibile per me dedicarmi alla scrittura; non troppo lunga però, come giornalisti siamo abitati a scrivere poco e ad essere esaustivi - racconta scherzando Gabriele Canè -  E' comunque nel dna di un giornalista osservare cogliere i dettagli, trasformarli in storie o farli raccontare da altri punti di vista".

"Per raccontare ciò che si vede, la voce narrante viene affidata a un trolley - continua Canè -  Un contenitore, non solo di oggetti ma anche di significati. È il rumore di sottofondo del mondo che lo fa parlare, che lo rende capace di raccontare: “Non ero un trolley come gli altri, allineati come soldatini”.

Tutti noi possiamo accorgersi dei cambiamenti raccontati nel libro, banalmente dalla parole che usiamo tutti i giorni, oppure dall'uso degli smartphone, tecnologie oggi indispensabili ma fantascientifiche se pensiamo solo a 30 anni fa.

"Da questo punto di vista particolare si osservano le trasformazioni della lingua italiana, degli oggetti di ogni giorno e del modo in cui li usiamo - conclude -  le sneakers, lo smartphone… tutto cambia, e con esso cambiano la società e le abitudini, compresa una certa uniformità che oggi permea anche la moda e le relazioni sociali e affettive".


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