Pd e Giovani Democratici con la scuola, "Metodo repressivo"

PONTEDERA — La polemica attorno al "caso" del liceo "Montale" non si placa. Dopo la denuncia di Fratelli d'Italia e la precisazione dei docenti, anche il Partito Democratico di Pontedera e i Giovani Democratici hanno preso posizione, schierandosi al fianco dell'istituto e tacciando la decisione del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara di fare delle ispezioni in merito come repressiva.

Il fatto, ormai, è noto: nei giorni scorsi, alcuni studenti del liceo pontederese, come tanti altri in Italia, hanno assistito da remoto alla presentazione del libro Quando il mondo dorme di Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati. E mentre da FdI è arrivata una ferma condanna, con accuse di indottrinamento nei confronti degli stessi studenti, i docenti hanno ribadito come non ci sia stata alcuna imposizione e che, anzi, si trattava di un incontro nell'ambito delle attività di educazione alla cittadinanza globale.

"Esprimiamo preoccupazione nel venire a conoscenza del fatto che il ministro dell’Istruzione abbia disposto ispezioni a causa degli sguaiati attacchi da parte di Gioventù Nazionale e di Fratelli d’Italia - hanno detto Francesco Papiani, segretario comunale del Pd, e Alessandro Meloni, suo omologo dei Giovani Democratici - la nota dei docenti, ai quali va il nostro pieno sostegno, ha già smentito le falsità raccontate. Ma non è questo ciò che ci spaventa, siamo abituati alle bugie di Bagnoli e Nannipieri circa l’indottrinamento nelle scuole. Ciò che ci spaventa è il metodo di repressione del confronto e delle idee che le forze politiche di destra, supportate da un ministro compiacente, mettono in atto, stavolta contro il liceo Montale: nel perfetto stile squadrista di repressione".

"Ci rivolgiamo con forza anche al ministro, che si sta rendendo complice di questo scempio - hanno aggiunto - che si occupi dei veri problemi delle scuole: se si pensa di riformare l'istruzione a colpi di ispezioni e con l’introduzione dello studio della Bibbia come testo storico nelle classi primarie, allora forse è bene che il ministro torni a visitare qualche scuola e parli con studenti e docenti dei reali problemi che hanno, come le carenze di organico, l’assenza di insegnanti di sostegno, la mancanza dell’educazione civica e dell’educazione sessuale, spesso l’impossibilità di poter raccontare la storia moderna agli studenti e alle studentesse, a causa dei programmi scolastici troppo ancorati al passato".

Con i docenti e gli studenti, quindi, si è schierata anche l'assessora regionale Alessandra Nardini. "È un fatto grave, un attacco all'autonomia scolastica, alla libertà di espressione e di dibattito - ha affermato - in queste ore esponenti della destra toscana stanno raccontando delle falsità, distorcendo strumentalmente la realtà dei fatti. Il peggior ministro dell'Istruzione che questo Paese abbia avuto non perde occasione per dimostrarsi tale e per mostrare tutta l'insofferenza della destra alle voci non conformi al loro pensiero. Al di là di quanto si possa condividere delle posizioni politiche di Albanese, la relatrice è un'ospite qualificata per parlare del genocidio del popolo palestinese e le scuole hanno il dovere formativo di offrire alle studentesse e agli studenti voci capaci di stimolare pensiero critico".

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