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Aiuto! Sono diventato cleptomane?

di - giovedì 01 giugno 2017 ore 08:57

Roberto è un uomo di 34 anni che recentemente ha scoperto di provare piacere nel rubare. Tutto è iniziato durante una gita con gli amici:

Eravamo fermi in una stazione di servizio, per una pausa caffè. Abbiamo iniziato a scherzare, come ragazzini, tra gli scaffali del negozio. Ad un certo punto uno di noi mi ha messo in mano una rivista osé. Istintivamente l’ho nascosta sotto la giacca e mi sono avviato all’uscita. Non so spiegare il motivo per il quale l’abbia fatto. Non avevo mai rubato niente prima di allora, neanche da ragazzino. Non ne ho mai avuto bisogno. Quando però mi sono diretto verso la cassa ho provato una sensazione di vertigine, una scossa di adrenalina. Appena uscito ho gettato la rivista nel primo cestino dei rifiuti che ho trovato e solo allora ho veramente realizzato quanto avevo appena fatto. C’ho ripensato sopra per tutto il viaggio, poi questo pensiero ossessivo è pian piano svanito. Al termine del week end, però, l’ho rifatto. Ero in un negozio di souvenir e mi sono nascosto in tasca un posacenere orrendo, di quelli fatti in Cina. E pensare che neanche fumo! La sensazione è stata la stessa: è come se fossi ipnotizzato, non sono io a comandare i miei gesti. Poi quel senso di vertigine e infine, pochi minuti dopo, la repulsione per quanto fatto e il successivo senso di colpa. Da allora mi è ricapitato solo un paio di volte: prima in un negozio di accessori per auto, poi in un piccolo market con un barattolo di sugo. Ho paura che la mia sia una vera e propria malattia, ho paura di esser diventato cleptomane e non so cosa fare. Non so se valga la pena rivolgermi a un professionista o sperare che sia solo un problema passeggero.

Caro Roberto, dal tuo racconto emerge un forte senso di smarrimento dovuto al periodo di confusione che stai affrontando. Un periodo pieno di emozioni contrastanti tra loro, totalmente nuove e difficili da gestire, sulle quali ti stai interrogando.

Dici di provare un senso di vertigine, una scossa di adrenalina. Queste sensazioni che avverti ogni qualvolta oltrepassi un sistema anti-taccheggio potrebbero darti assuefazione e progressivamente non bastarti più, costringendoti ad aumentare la frequenta di queste azioni e/o il loro livello di rischio. Ciò aumenterebbe dunque le probabilità di esser scoperto, ma, soprattutto, potrebbe provocarti un maggior livello di sofferenza, una maggior difficoltà nel mantenere il controllo della tua vita, e, di conseguenza, un allontanamento dalle cose per te più importanti, sia in ambito privato che in quello professionale.

Considera, inoltre, che anche se la tua reale motivazione non è né l’avidità, né, tantomeno, la necessità, quello che metti in atto rimane comunque un reato punibile penalmente. Se tu venissi scoperto e se anche tu non fossi punito con una sanzione penale, la tua immagine e la tua reputazione potrebbero comunque uscirne danneggiate.

Comportamenti come il tuo - che implicano l’incapacità di resistere alle tentazioni, di controllare gli impulsi e, infine, l’insorgere del senso di colpa - sono la spia di disagi più importanti che potrebbe valere la pena approfondire attraverso un processo di introspezione. Ad ogni modo siamo certi che qualunque scelta tu decida di intraprendere saprai valutare anche questi elementi.


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