Politica mercoledì 29 gennaio 2014 ore 12:15
Approvato il piano territoriale per le zone rurali

Più tutela per le aree agricole, riutilizzo di quelle degradate e nuove norme per energie rinnovabili e consumo di suolo
PROVINCIA DI PISA — Più tutela per i terreni destinati alle coltivazioni, maggior riutilizzo delle aree degradate, limitazioni al consumo del suolo e alla realizzazione di fonti rinnovabili. Questi i principali aspetti del piano territoriale di coordinamento approvato in Provincia, al fine di definire in maniera più puntuale problematiche relative alle esigenze del settore agricolo e alla sua tutela.
“La variante – ha spiegato il vicepresidente e assessore alla programmazione territoriale e sviluppo rurale Giacomo Sanavio – assume come finalità generale l’effettiva ed efficace tutela del paesaggio, con l’obiettivo di precisare e descrivere meglio il patrimonio del territorio rurale della Provincia di Pisa, a cui viene riconosciuto un valore di esistenza e un valore d’uso in quanto risorsa. Anticipando, così, alcuni contenuti del Piano paesaggistico regionale”.
Limitazione del consumo di suolo,
sostegno all’attività agricola, un più avanzato equilibrio tra salvaguardia
ambientale e agricoltura. Questi gli obiettivi cardine della variante che nel
dettaglio ha affrontato temi come la revisione normativa della
multifunzionalità per le cantine, la revisione dei parametri per l’esercizio
delle attività zootecniche in funzione della completa applicazione delle norme
sul benessere animale, la necessità di preservare il paesaggio rurale e le aree
produttive agricole, ulteriori meccanismi di incentivo e disincentivo per la
promozione di una corretta gestione del territorio rurale, una nuova disciplina
per la realizzazione di annessi, l’installazione di manufatti precari e di
serre.
“Relativamente alle fonti rinnovabili in zona agricola – ha aggiunto Sanavio –
il Ptc provinciale ha previsto di individuare ulteriori elementi di cautela
negli strumenti urbanistici comunali per favorire le fonti rinnovabili quale
aspetto della multifunzionalità dell’azienda al fine dell’auspicabile
raggiungimento dell’autosufficienza energetica, attraverso il minor consumo
possibile di territorio, favorendo prioritariamente il riutilizzo delle aree
degradate da attività antropiche”. Secondo l’assessore, la variante è
perfettamente coerente con gli indirizzi espressi dalla nuova legge regionale
sul governo del territorio approvata dalla giunta regionale e ora all’esame del
consiglio.
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