Attualità giovedì 04 dicembre 2025 ore 14:35
Cgil, "Dipendente sospesa dopo il test del carrello"

Accuse alla catena Pam Panorama di rifarsi sui dipendenti degli ammanchi: lavoratrice senza stipendio per 10 giorni dopo aver fallito il test
CALCINAIA — Anche a Fornacette, secondo quanto denunciato dalla Filcams Cgil di Pisa, sarebbe andato in scena il famoso "test del carrello" in un punto vendita della catena Pam Panorama. Protagonista, suo malgrado, una dipendente con 36 anni di esperienza, la quale ha ricevuto una lettera di contestazione.
La donna, come spiegato dal sindacato, non avrebbe notato un mascara nascosto in una busta di castagne. "Stamani (oggi, giovedì 4 Dicembre, ndr) è stata sanzionata pesantemente ricevendo una sospensione dal lavoro e dalla retribuzione di dieci giorni - ha spiegato Matteo Taccola della Filcams Cgil pisana - si tratta della sanzione conservativa più grave, oltre la quale c'è solo il licenziamento. Una sanzione pesantissima, che appare come un messaggio chiaro, per lei e per i colleghi: ogni minimo errore sarà punito senza pietà".
"Al di là delle azioni legali, che la lavoratrice sta giustamente valutando, la nostra sigla continuerà a sostenere la mobilitazione regionale e nazionale contro una deriva autoritaria di una società che scarica su lavoratrici e lavoratori le incapacità gestionali - ha aggiunto - alla fine 2023, dopo sei mesi dall'ultima ristrutturazione, la filiale di Fornacette già aveva subito decine di migliaia di euro di ammanchi inventariali e la Filcams aveva segnalato, attraverso la sua Rsu, che il problema era da attribuirsi agli innumerevoli furti effettuati sfruttando le casse veloci, sprovviste di un servizio di vigilanza, che consentiva a molti di uscire indisturbati con i carrelli pieni pagando solo qualche oggetto".
Come spiegato dal sindacato, l'azienda rispose che si trattava di un valore che rientrava nei parametri del budget. "È facile supporre che tale budget sia stato ampiamente superato nei mesi scorsi e l'azienda, invece di investire ripristinando i servizi di antitaccheggio e vigilanza privata, ha deciso di rivalersi sui propri dipendenti - ha concluso Taccola - la società ha richiamato un'azienda di antitaccheggio e il numero elevato di tentativi di furto sventati alle casse veloci ha reso evidente quale sia la reale fonte del problema. Hanno dovuto perdere 30 milioni di euro a livello nazionale, come da loro dichiarato, prima di rendersi conto del loro errore".
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