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CO(ndi)VID(iamo) esperienze

di - venerdì 08 gennaio 2021 ore 10:32

Si lo so, ad anno nuovo avreste voluto che parlassi di altro invece che del Covid. Ma i numeri, le restrizioni, questa lenta ripartenza che viene sempre un po' più procrastinata, non mi permettono di andare troppo lontana dalla pandemia, non ancora almeno. La nostra Regione continua a cambiare colore come le luci dell’albero che ormai abbiamo riposto.

Ormai sono mesi, tra poco, a dire il vero, sarà passato un anno, ed ancora facciamo fatica a convivere con le conseguenze di questa epidemia mondiale.

Ma l’essere umano ha la capacità, se messo nelle condizioni e se motivato a farlo, di imparare a reagire alle diverse situazioni, anche, quindi, al Covid.

In questi mesi sono state tre, a mio parere, le diverse tipologie di reazione a ciò che accadeva intorno a noi e dentro di noi.

Una è caratterizzata dalla paura. Ci siamo sentiti braccati, bloccati, aggrediti ed abbiamo risposto con rabbia ed aggressività da una parte, e con una protezione estrema dall’altra. Dispense stracolme di cibo in scatola e di beni di quotidiano utilizzo, talvolta anche di oggetti non necessari e mai utilizzati. Abbiamo passato giornate intere a cercare notizie, a stare attenti a tutto ciò che accadeva, minuto dopo minuto. La cosa importante era sentirci al sicuro, percepire di avere con noi tutto il necessario senza avere l’incombenza di uscire fuori. Quelle volte in cui è capitato di andare a fare spesa oppure di uscire per una commissione o per lavoro, ci siamo imbattuti negli altri che, forse, ci hanno fatto adirare perché, a nostro avviso, mettevano in atto comportamenti non corretti.

Un altro possibile scenario, ci ha visti attivi e in grado di apprendere anche in una situazione così complessa. Abbiamo capito che non era necessario riempire le nostre case di cibo a lunga scadenza. Abbiamo imparato a prenderci un po' più cura di noi, controllando la nostra alimentazione e facendo il movimento possibile in un contesto del genere. Ma, cosa ancora più importante, abbiamo capito, giorno dopo giorno, che non possiamo controllare tutto. Così abbiamo ridotto gli appuntamenti con le notizie al tg, abbiamo aggiornato più raramente le news dei nostri smartphone, imparando a discriminare le notizie reali dalle bufale. Ci siamo anche maggiormente concentrati su di noi e sulle nostre emozioni, imparando a riconoscerle e a viverle, senza giudizio. Questo ci ha permesso di arrabbiarci sempre meno con gli altri e capire che tutti, più o meno, stiamo cercando di far fronte ad una situazione emergenziale e nuova come più riteniamo opportuno.

Con il tempo, magari, siamo riusciti pure a crescere, ritrovando e ricalibrando gli obiettivi personali e professionali, dedicandoci alla comunità con le forze che abbiamo a disposizione, fosse anche solo non arrabbiarci fuori da una farmacia per la fila che si è creata. Questa dimensione di crescita personale ci ha permesso di vivere sì nel qui ed ora, ma con un occhio verso il futuro, assumendo il più possibile un atteggiamento di speranza e fiducia. L’arrivo del vaccino ci sta permettendo di vivere con maggiore ottimismo, anche se siamo consapevoli che la strada da percorrere è ancora molto lunga.

Dalla paura, all’apprendimento, alla crescita adattarci ai cambiamenti è una delle poche armi a nostra disposizione, proviamo a farlo ogni giorno. Sono sicura che ci porterà grandi vantaggi!


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