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Politica sabato 09 marzo 2019 ore 10:07

Elezioni delle consulte, elezioni della discordia

Sulle consultazioni di domani, 10 marzo, pesa il ricorso al Tar di Remorini e Antichi. Parrella tira dritto, le opposizioni insorgono



SANTA MARIA A MONTE — Lo scontro politico fra maggioranza e opposizioni a Santa Maria a Monte è ora sulle elezioni delle consulte delle frazioni, in programma domani - domenica 10 marzo - fatta eccezione per quella di Montecalvoli/Cinquecase, a seguito della sospensiva richiesta dal Tar per valutare - il 19 marzo - il ricorso presentato da Claudio Remorini e Fabio Antichi. Il ricorso dei due al Tribunale amministrativo regionale è contro il regolamento comunale del 2013, che non consente di candidarsi per le consulte a chi è stato candidato alle elezioni politiche negli ultimi cinque anni. 

La giunta e la sindaca Ilaria Parrella hanno deciso di svolgere comunque le elezioni, accusando il Pd e la lista "Santa Maria a Monte di tutti" di voler rovinare una "festa della democrazia". Le opposizioni però insorgono e accusano la sindaca della stessa cosa.

La lista "Santa Maria a Monte di tutti" invoca il rispetto degli articoli 49 e 51 Costituzione, reputando il regolamento comunale del 2013 in netto contrasto con essi. 

"Lunedì 4 marzo - spiega il capogruppo della lista, Sergio Coppola - abbiamo presentato il ricorso al Tar della Toscana chiedendo in forma cautelativa la sospensione della consultazione elettorale delle Consulte ed in data 5 marzo il Giudice monocratico ha sia fissato la data dell’udienza per il 19 marzo sia proposto il differimento delle elezioni dei consigli delle consulte o del solo consiglio della consulta n. 5 (Montecalvoli/Cinquecase) di fatto lasciando un margine discrezionale all’ Amministrazione comunale.

"Questo - ha proseguito Coppola - é stato il percorso nei termini e nei modi concessi dalla Legge ai cittadini per riaffermare i loro diritti democratici e attendiamo fiduciosi il giudizio del Tribunale Amministrativo della Toscana. Così rispondiamo alle affermazioni propagandistiche del Sindaco che non ha voluto trovare una sintesi amministrativa rispetto alla richiesta di due cittadini, ma che si sentivano di rappresentare idealmente almeno gli altri 59 liberi cittadini candidati alle amministrative di giugno ed esclusi dal potersi candidare alle Consulte per continuare il loro impegno per il Comune – se eletti – da una disposizione di un regolamento comunale che contrasta palesemente la Costituzione".

"Il ricorso al Tar è personale", hanno quindi precisato dal Pd di Santa Maria a Monte, considerandola una scelta "giusta e opportuna" e dunque degna di essere sostenuta. "Questa Amministrazione invece ci vuol far credere che abbiamo rovinato la festa della democrazia - aggiungono dal Pd - che loro ritengono di celebrare domenica 10 marzo con le elezioni delle Consulte del comune perché abbiamo contestato un regolamento che come detto esclude anziché includere i cittadini che volevano liberamente candidarsi. In democrazia le esclusioni sono infatti determinate dagli elettori con i loro voti e non con i regolamenti".

"Vogliamo altresì evidenziare che se si è dovuto ricorrere al Tar il merito è tutto dell'Amministrazione - concludono dal Partito democratico - che non ha voluto ascoltare i consiglieri di minoranza che chiedevano di modificare il regolamento. Infine fa davvero sorridere la questione che è bene escludere quelli "usi a candidarsi in qualunque occasione e competizione”, soprattutto quando viene detto dal Sindaco Ilaria Parrella che guida questa Amministrazione e che negli ultimi trenta anni si è praticamente "sempre candidata" a qualcosa, passando da giunte di centro-sinistra a giunte di centro-destra assieme a Forza Italia e Fratelli d'Italia".

 Per Leu, infine, "l’amministrazione comunale avrebbe dimostrato grande rispetto se avesse, temporaneamente, sospeso la votazione in tutti i seggi. Magari rimandandola dopo aver chiarito i dubbi sollevati dal Tar". 

"Se a le consulte ci si crede dovrebbero essere uno strumento di partecipazione libera dei cittadini - aggiungono da Liberi e Uguali di Santa Maria a Monte - e non di controllo del consenso e, quindi, sulla trasparenza dei regolamenti che ne regolano la partecipazione non dovrebbero esserci dubbi. Detto questo, la questione del regolamento non dovrebbe essere minimizzata da parte dell’amministrazione comunale, dato che tutti i cittadini dovrebbero essere garantiti e le norme ed i regolamenti rispettosi della Costituzione. Non è quindi solo una questione che investe le consulte ma il rispetto della legge e della democrazina patrimonio di tutti".


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