Attualità mercoledì 26 agosto 2015 ore 08:00
"E' la caccia ad aver prodotto più cinghiali"
Dopo i tragici fatti di alcuni giorni fa, intervengono Legambiente Valdera e Wwf Alta Toscana: "La guerra agli ungulati non risolverebbe nulla"
PONTEDERA — "I colpevoli dei danni causati da questi animali sono in parte i cacciatori, che per loro sadico divertimento hanno foraggiato l’accrescimento della popolazione di ungulati". E' questa l'opinione di Legambiente Valdera e del Wwf Alta Toscana dopo il tragico incidente accaduto giorni fa a Castellina Marittima e le richieste di molti d'abbattimento degli animali, fino anche alla possibilità di cacciare ininterrottamente per un biennio.
"E' rischioso - dicono da Legambiente e Wwf - avventarsi sull'onda dell'emozione su decisioni che dovrebbero essere proprie della riflessione in modo da poter attuare strategie praticabili".
Diversa è infatti la visione degli ambientalisti: "Sembrerebbe logico, infatti, sulla falsariga degli argomenti proposti, voler chiudere la caccia poiché causa ogni anno decine e decine d’incidenti mortali coinvolgendo anche persone completamente estranee all'attività venatoria, ricordiamo ad esempio la morte in Camugliano di Paolo Tambini scambiato per un cinghiale mentre cercava tartufi. Si sono verificate varie situazioni a rischio per battute di caccia che hanno visto coinvolti loro malgrado cercatori di funghi e turisti stranieri appassionati di trekking". Mentre, secondo Legambiente Valdera e Wwf, è più il turismo che dovrebbe essere tutelato.
"La guerra dichiarata agli ungulati in realtà, non risolverebbe nulla - sostengono gli ambientalisti -. Le ricerche scientifiche più aggiornate dimostrano che la caccia non è un rimedio efficace per contrastare i danni dei cinghiali all'agricoltura, anzi, la perdita della sincronizzazione dell’estro e l’aumento della fecondità, può essere considerata come una causa dei danni stessi. Metodi alternativi - dicono -, quali recinzioni elettriche, foraggiamento dissuasivo e il controllo della fertilità della fauna selvatica sembrano al contrario essere molto efficaci".
"Il problema dell'eccessiva presenza di cinghiali è serio e va affrontato con intelligenza - concludono da Legambiente e Wwf -, il controllo della popolazione non può essere affidato ai cacciatori che in questi anni sono stati parte del problema, quindi basta con gli slogan di questi giorni, chiediamo che le istituzioni ascoltino le indicazioni dell'ISPRA e delle associazioni ambientali".
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