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Lavoro giovedì 02 gennaio 2014 ore 14:12
Economia in frenata anche nel 2013 in Provincia di Pisa
Tra le difficoltà degli imprenditori secondo Confcommercio, le restrizioni dell'accesso al credito. Pieragnoli: "Serve un'inversione di tendenza"
L'economia della Provincia di Pisa continua a frenare anche nel 2013. A dirlo sulla base di una serie di analisi sulla circolazione monetaria e sull'accessa al credito, è il direttore di Confcommercio Pisa, Federico Pieragnoli che spegia: “Tutti gli indicatori dimostrano che anche nel corso del 2013 si è registrata una ulteriore contrazione del credito al sistema produttivo e alle imprese provinciale. Le imprese denunciano un aumento della richiesta di garanzie da parte delle banche, l'aumento dei tassi di interesse e dei costi per commissioni. E' soprattutto la mancanza di liquidità – continua Pieragnoli - che spinge le imprese locali a ricorre a crediti di breve termine, proprio per sopperire a esigenze urgenti. Contestualmente si riduce la quota di imprese che vogliono investire a breve e medio termine. Bastano questi elementi a far capire che senza una decisa e significativa inversione di rotta, si rischia di condannare a morte certa altre migliaia di imprese”.
Il 50% delle piccole e medie imprese provinciali hanno dichiarato difficoltà di accesso al credito. Il 90% di loro ha dichiarato la richiesta da parte delle banche di maggiori garanzie, l'88% l'aumento dei tassi di interesse, il 64% l'allungamento dei tempi di analisi delle pratiche, il 74% minori concessioni di credito/scoperto, il 55% spese e commissioni bancarie. I motivi del ricorso all'indebitamento: sono la gestione dell'attività corrente per il 76% delle imprese, la ristrutturazione aziendale per il 36%, ristrutturazione del debito per il 16%, gli investimenti per il 26%.
“Credito a singhiozzo, condizioni peggiorate, investimenti azzerati, falcidiati i prestiti alle famiglie, - spiega Pieragnoli - siamo convinti che questa non sia la strada per uscire dalla crisi, far riprendere i consumi, creare nuove opportunità di lavoro. Come associazione, grazie al Centro fidi terziario, solo nel 2013 abbiamo contro-garantito prestiti per oltre 40 milioni di euro e contestualmente, a livello provinciale, sono aumentate del 5% la di imprese che hanno utilizzato un Confidi. Per il nuovo anno ci aspettiamo un impegno maggiore da parte delle istituzioni, mentre gli istituti bancari debbono dimostrare una maggiore elasticità nella concessione dei finanziamenti e più attenzione alle peculiarità del tessuto imprenditoriale locale".
In Provincia di Pisa e quindi anche in Valdera, il credito alle imprese è diminuito dello 0,4% nel 2013. Ad essere colpite sono soprattutto le piccole imprese, i cui prestiti risultano in contrazione del 2,3%, contro una media regionale ancora peggiore 2,8%. Una situazione che va valutata nel contesto del tessuto economico dove il 43% si dicono in grado di far fronte al proprio fabbisogno finanziario, il 29% di esserlo ma talvolta con affanno. Non sono autosufficenti per quanto riguarda il fabisogno di denaro il 28%. Le difficoltà risultano legate soprattutto a fattori di instabilità quali l'insufficienza del fatturato, ma anche l'irregolarità o il ritardo delle entrate. Se per correre ai ripari si utilizza per lo più la leva dello scoperto bancario, non può non preoccupare il fatto che nella metà dei casi le difficoltà vengano scaricate su altre imprese generando ritardando il pagamento dei fornitori e innescando così un preoccupante circolo vizioso.
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