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Cronaca venerdì 22 novembre 2013 ore 11:51

La Belvedere vuole essere risarcita dal Wwf

La società, accusa l'associazione ambientalista di avere condotto un'incauta azione legale



PECCIOLI — PECCIOLI - 30mila euro a titolo di risarcimento danni. Scatta la controffensiva della Belvedere contro il Wwf dopo il pronunciamento del Tar sulla legittimità dell'ampliamento della discarica di Legoli. Una cifra che dovrebbe rappresentare un rimborso spese per un incauta azione giudiziaria. Come è noto sul progetto di ampliamento della discarica di Peccioli, il Wwf aveva prodotto un ricorso al tribunale amministrativo regionale, il quale si è pronunciato sulla sospensiva immediata dell'atto dando ragione a Belvedere lo scorso cinque dicembre In seguito i ricorrenti, non convinti sull’esito, hanno impugnato questo pronunciamento del Tar presso il Consiglio di Stato; anche in questo caso il Consiglio di Stato il 27 febbraio di quest'anno ha confermato il parere del Tar dando ancora ragione a Belvedere. "A questo punto, pur con tutto l'accanimento manifestato dal Wwf e dai comitati locali era già sufficientemente chiaro che tutte le anomalie e le presunte illegalità da loro proclamate e sbraitate in ogni dove, non erano fondate" si legge in una nota della Belvedere. Sta di fatto che il Wwf ha presentato un nuovo ricorso sul quale il Tar toscano lo scorso 11 novembre si è pronunciato a favore della società dei rifiuti di Peccioli. "La società Belvedere - spiega il presidente Renzo Macelloni - è stata costretta a spendere soldi e investire tempo per un'azione giudiziaria, chiaramente incauta e palesemente infondata da parte del Wwf e comitati locali. Chiediamo quindi al Wwf della Toscana, in quanto promotore e sostenitore dell'azione legale, di essere rimborsati delle spese vive che abbiamo sostenuto - considerando spese legali, costo del personale impegnato in questa vicenda, rimborsi spese per viaggi inerenti la causa - per 30mila euro. Per una questione di buon senso - continua Macelloni - evitiamo di calcolare il danno d’immagine procurato a Belvedere per questa avventata azione"."Più volte, durante questi due anni, nei quali si è svolta questa battaglia legale, - racconta il presidente dell'azienda - ho avuto modo di sostenere che fosse scorretto utilizzare il ricorso alla giustizia per fare propaganda politica a proprio favore; non solo hanno fatto questo ma hanno anche insistito di fronte ad evidenze clamorose. Si può sbagliare tutti, sbagliare è umano ma perseverare diventa colpevole. Chi sbaglia consapevolmente sapendo di sbagliare per propri fini e a fa danni economici ad altri è corretto che paghi gli stessi. Siamo fiduciosi di poter chiudere questa vicenda con il Wwf senza essere costretti a dover ricorrere al giudice ordinario. Per quanto riguarda i comitati locali - conclude Renzo Macelloni - sarebbe sufficiente avessero il buon senso e l'umiltà di dire semplicemente abbiamo sbagliato". (Gab.Mor.)


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