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Lavoro venerdì 04 aprile 2014 ore 13:22

Il giorno delle rivendicazioni

Le risposte dei sindaci non hanno convinto i dipendenti dell'Unione Valdera aderenti a Cisl, Diccap e Uil



VALDERA — Son dipendenti pubblici e protestano contro le decisioni della politica dell'Unione e contro le logiche dei sindaci in materia di lavoro i 150 dipendenti pubblici dell'Unione Valdera. Per farsi sentire hanno deciso di fare un giorno di sciopero e manifestare davanti alla sede dell'Unione, rivendicando vari punti del loro rapporto di lavoro. Lo sciopero che è stato indetto dalla Cisl, funzione pubblica, dalla Uil lavoratori della funzione pubblica e dal sindacato della polizia locale il Diccap, punta a rivendicare varie questioni come spiega Cinzia Ferrante della Cisl: “Questa protesta riguarda circa 150 lavoratori, della polizia municipale, addetti alle mense, educatori degli asili. Al centro della protesta varie questioni. I principali sono la perdita di salario, nel passaggio all'Unione si parla di migliaia di euro negli ultimi anni, perché molti lavoratori nel passaggio da dipendenti comunale a dipendenti dell'Unione hanno visto contrarsi lo stipendio varie decine di euro ogni mese che erano rappresentate dal cosiddetto salario accessorio. E questo è aggravato dal fatto che nella funzione pubblica da cinque anni si attende il rinnovo del contratto nazionale”. Altro punto della della protesta è la riduzione della spesa pubblica. “L'Unione -continua Ferrante – era nata per razionalizzare la spesa pubblica e rendere più efficienti i servi. Invece alla fine si sono assunti tre nuovi dirigenti pagandoli molto e la spesa è aumentata. Poi c'è la questione dell'impiego de finanziamenti statali che erano arrivati per la nascita dell'Unione, noi protestiamo per l'utilizzo che ne è stato fatto, doveva nascere il centro unico della polizia dell'Unione e non è ancora stato realizzato e questo alla fine è un disservizio per il cittadino. Inoltre – conclude Ferrante- c'è un punto fondamentale che è quello delle garanzie occupazionali in caso di scioglimento dell'Unione e dell'uscita di un comune dall'ente. In questo caso i lavoratori non hanno nessuna garanzia che potranno tornare al loro vecchio impiego nei municipi di proveniente. Adesso chiederemo un incontro con tutte le forze politiche dell'Unione per esporgli le nostre rivendicazioni”.

Alla manifestazione c'erano anche i delegati della Uil che hanno denunciato un fatto che se dovesse e essere confermato potrebbe avere varie ripercussioni. “Da parte di alcuni comuni – dice una rappresentante della rsu - e di alcuni dirigenti in alcuni casi c'è stato il tentativo di far naufragare lo sciopero, per altro non riuscito. Ai lavoratori che tecnicamente sono ancora in carico ai comuni, ma dovranno passare all'Unione è stato detto che se avessero aderito alla sciopero, essendo ancora dipendenti del comune sarebbero stati considerati assenti ingiustificati. Questo è un atteggiamento ingiusto e poco condivisibile”.


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