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Cronaca mercoledì 20 marzo 2013 ore 12:20

La risposta della Provincia non convince i cittadini



Alessandro Tantussi, uno dei portavoce della protesta contro la chiusura di via Francesca, risponde all'amministrazione


SANTA MARIA A MONTE - Non tarda ad arrivare la replica dei cittadini di Santa Maria a Monte in merito alla risposta inviata dalla Provincia di Pisa dopo le loro proteste sulle condizioni attuali della via Francesca e sui tempi della riapertura al traffico della strada provinciale. Alessandro Tantussi, una delle voci più attive della protesta, ha espresso il suo disappunto circa le risposte della Provincia, tornando a sostenere la tesi secondo la quale gli interventi proposti dai cittadini sono possibili e attuabili. Nella lettera di risposta la Provincia sostiene l’impossibilità di creare una viabilità alternativa avvicinandosi all’alveo dell’Arno in quanto mancherebbero gli spazi utili per questo tipo di intervento. Tantussi replica a questa l’ipotesi affermando che gli spazi per la deviazione ci sono. “Noi abbiamo proposto di creare una viabilità alternativa avvicinandosi all'alveo dell'Arno e la Provincia dice che mancano gli spazi. Questo non è vero - dice Tantussi - , mi sembra di poter dire che si sono limitati a una risposta generica e pregiudizialmente contraria alle proposte dei cittadini senza motivare adeguatamente il rifiuto. Lo spazio per deviare la strada sulla resede della cava in disuso c’è, eccome se c’è. Mi sembra di poter dire che la foto (foto 2) dimostri al di là di ogni ragionevole dubbio che lo spazio c'è. Il temporaneo spostamento della sede stradale, allontanando la viabilità di dieci metri dal versante franoso, porrebbe il traffico al riparo da eventuali frane, non si capisce quali siano gli interessi che fermano questa proposta. Il muro di contenimento in blocchi autoportanti, ove fosse spostato sul confine della cava, avrebbe la funzione di garantire ulteriormente la sicurezza anche a seguito di eventi apocalittici”. Poi Tantussi racconta: “Negli ultimi giorni i responsabili della Provincia hanno perfino impedito ai cittadini di recarsi sul posto, sia pure in condizioni di sicurezza, per verificare lo stato dei lavori. Credo che le istituzioni preposte non si rendano conto dell’entità dei danni arrecati alle attività economiche di Montecalvoli, né dei disagi arrecati alla popolazione. Pur essendo un comune cittadino sono ben lieto di farmi portatore di una legittima protesta civica”.

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