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Cronaca martedì 25 febbraio 2014 ore 17:12

La rivoluzione dolce dell'urbanistica di Pontedera

Il sindaco Simone Millozzi
Il sindaco Simone Millozzi

Il regolamento urbanistico dell'era Millozzi approda in consiglio. Nuove infrastrutture idrauliche, ridimensionati i grandi progetti per strutture ricettive



PONTEDERA — E' un regolamento urbanistico dove i cittadini non troveranno un solo centimetro di edificazioni in più rispetto a quanto era stato previsto nel 2006, ma anzi certi progetti sono stati ridimensionati. L'indirizzo politico che il sindaco Simone Millozzi ha dato allo strumento che pianifica lo sviluppo del territorio, che approda per la prima volta oggi sui banchi del consiglio comunale è chiaro: fermare la cementificazione di Pontedera, garantire la sicurezza idrogeologica del territorio con nuove infrastrutture e tutelare le aree verdi e magari potenziare le infrastrutture per i cittadini. “L'obiettivo – ha detto il sindaco Millozzi - è quello di rendere la città in grado di reggere una crescita di popolazione pari a circa mille unità nei prossimi anni. Pontedera mediamente cresce di 200 unità ogni anno. Per fare questo abbiamo cercato di tenere alto oltre le indicazioni della Regione lo standard di spazio a disposizione per ogni abitante stimando che ogni cittadino di Pontedera adesso ha circa 53 metri quadrati pro capite. Tutto questo per dire – precisa Millozzi che la crescita della città non può essere infinita, ma deve trovare un limite, un punto di equilibrio. Una sorta di rivoluzione dolce dell'urbanistica pontederese per tratteggiare le linee del prossimo sviluppo tenendo conto che ad oggi rispetto al piano regolatore abbiamo utilizzato solo il 35%-40% delle potenzialità.

Le lottizzazioni previste nel regolamento urbanistico infatti sono solo due quella della zona di Campi d'Era, dove oltre a nuove case verranno realizzate anche le infrastrutture per la sicurezza idrogeologica e quella del Green Park. Nella zona dei Campi d' Era è prevista la costruzione di nuove abitazioni, ma anche la realizzazione di varie infrastrutture per la sicurezza idraulica, la più importante una cassa di espansione, che i tecnici chiamano di laminazione tra la ferrovia e l'Era dove è stato lasciato uno spazio in grado di accogliere 500mila metri cubi di acqua e inoltre nella zona verranno anche potenziati e regimati i corsi d'acqua minori i rii che afferiscono all'Era e la zona sarà dotata di un sistema di pompaggio.

L'insediamento al Green Parck invece è stato ridimensionato da 330 unità abitative si passa a 230. Anche qui è prevista la realizzazione di una serie di accorgimenti idraulici per i corsi d'acqua che scaricano in Arno.

Sempre in materia abitativa invece nella zona Pep, zona d'edilizia popolare esistevano due aree soggette a vincolo d'esproprio. “Qui - dice Millozzi – abbiamo fatto varie gare per costruire nuovi alloggi, ma sono andate tutte deserte. Allora abbiamo pensato di lasciare una sola aera soggetta vincolo d'esproprio al fine di costruire nuovi alloggi popolare e dislocare le volumetrie della seconda area sul territorio, realizzandole, dove si costruiranno nuovi alloggi. In altre parole chiederemo ai costruttori di riservare il 2% delle volumetrie ad alloggi popolari o comunque agevolati, in sconto di oneri di urbanizzazione. In totale nel Pep erano previste 217 nuove abitazioni”. Tutto questo per mantenere fermo il saldo della nuove case. Insomma nessuna casa in più semplicemente si spostano le abitazioni sul territorio.

Dopo la crisi si spera nella ripresa e per le nuove attività produttive c'è il Pip e il recupero di nuove volumetrie. “Nel Pip e per quanto riguarda le aree da recuperare abbiamo utilizzato il meccanismi della perequazione, ovvero la possibilità di spostare le volumetrie sul territorio, purché in ambiti la cui vocazione urbanistica sia la stessa”. Inoltre c'è da dire che in questi anni l'espansione delle zone industriali è rimasta ferma e comunque le aree edificabili a vocazione produttiva alla fine sono state ridimensionate. “Il meccanismo della perequazione – ha sottolineato Millozzi – verrà utilizzato per tutte quelle aree per cui era previsto un recupero urbanistico ma dove è difficile andare a costruire. Si tratta per lo più di fabbricati dismessi e in cattivo stato di conservazione. Quelle aree verranno recuperate con la realizzazione di parchi strutture pubbliche e piccole realtà ricettive” salvando la vocazione del luogo, ovvero non alterando il genius loci. Ad esempio in un'area che aveva una vocazione industriale le strutture dovranno essere mantenute, ma se ne cambierà la vocazione, di contro i proprietari potranno spostare quelle volumetrie in altre zone del territorio.

Nel nuovo regolamento urbanistico l'amministrazione comunale ha anche eliminato alcune infrastrutture. E' il caso del “quarto ponte”, il collegamento tra Campi d'Era e la Montagnola dove invece sarà realizzata solo una passerella pedonale e un parcheggio rialzato. Depennato anche il sovrappasso, sempre a Campi d'Era e il collegamento in sopraelevata tra Gello e Santa Lucia.

Un forte ridimensionamento invece è stato previsto per alcune strutture ricettive che avevano il permesso di ingenti interventi. E' il caso del centro ippico Lo Scoiattolo a Treggiaia, dove da 14mila metri quadrati edificabili il Comune ha ridotto la potenzialità edificatoria del centro turistico a duemila metri quadrati. “Il vecchi progetto era troppo impattante sulla zona collinare ha spiegato sindaco”.

L'altro forte ridimensionamento invece è stato previsto per Villa Toscanelli, qui la potenzialità edificatoria era di 36mila metri quadrati che è stata ridotta ad appena nove mila con il vincolo del recupero delle volumetrie esistenti.

Dopo il voto del consiglio il regolamento urbanistico inizia il suo iter burocratico. Una volta approvato verrà pubblicato. Poi i cittadini avranno 60 giorni di tempo per fare osservazioni. Queste una volta scaduti i due mesi torneranno in commissione per essere accolte o respinte e poi di nuovo in consiglio comunale per l'approvazione definitiva.  


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