Interviste lunedì 12 maggio 2014 ore 11:35
Marco Gherardini pensa "Palaia in Grande"

Discontinuità con l'amministrazione uscente e rinnovamento dell'immagine di Palaia, sono i temi del programma elettorale di Gherardini
PALAIA — Marco Gherardini, 33 anni, laureato in scienze politiche, lavora in Regione Toscana e si prepara alla sfida elettorale del 25 maggio per diventare il sindaco di Palaia. Sostenuto dalla lista di centrosinistra Palaia in Grande e guarda a un rinnovamento sostanziale della politica e del ruolo di Palaia in Toscana e nell'Unione Valdera. Tecnologie, opportunità offerte dalla Comunità europea, diritti uguali per tutti e tutela della tradizione rurale sono gli argomenti forti del programma elettorale.
Quali
sono i principali punti del programma elettorale della lista Palaia
in Grande?
“Sarò
il sindaco dell'Adsl e della raccolta porta a porta. Il nostro
impegno prioritario sarà curare costantemente i paesi (strade,
marciapiedi, piazze, giardini). Conosco come funziona la pubblica
amministrazione, c'è bisogno di controllo, specie sul decoro urbano
e sulle attività di riqualificazione e di manutenzione. Con me ci
sarà l'assessore
del fare,
presente sul territorio, primo punto di riferimento per i cittadini
per la manutenzione e la cura dei paesi. Il cittadino che segnala un
problema o un lavoro da fare merita ascolto, cortesia e sopratutto
risposte oneste e tempi certi. Faremo
di Palaia la capitale Toscana della ruralità
e un lavoro innovativo e professionale per reperire nuove risorse dai
bandi regionali e dai fondi della Comunità europea per favorire uno
sviluppo sostenibile e l'occupazione”.
Se
fosse eletto sindaco, qual'è la prima cosa che farebbe?
“Sono
allergico ai privilegi, quindi subito via i parcheggi riservati agli
amministratori fuori dal Palazzo comunale. Metterei quei posti
macchina a disposizione della cittadinanza, assieme al nostro impegno
per farne di nuovi. Il sindaco assieme alla fascia tricolore deve
vestire una tuta da lavoro e mettersi a servizio della comunità,
esserne il primo servitore. I cittadini fanno bene a sentirsi non più
rappresentanti da quei politici che vivono le istituzioni come rampe
di lancio. Noi di Palaia
in Grande
vogliamo far decollare i servizi per i cittadini”.
E
nel medio periodo c'è un progetto che le sta particolarmente a
cuore?
“In
collaborazione con le realtà presenti sul territorio e reperendo
nuovi fondi, penso a un impianto sportivo multifunzionale, non solo
calcio insomma, a Forcoli. Intanto sosterremo con forza l’attività
delle associazioni e delle società sportive, proprio perché
vogliamo lo sviluppo della pratica sportiva e di un sano utilizzo del
tempo libero dei bambini, dei giovani e degli adulti”.
Sul
tema dell'Unione Valdera, come la pensa?
"Saremo
pragmatici. In un contesto di ristrettezza di risorse, garantire
servizi efficienti
se eletto sarebbe la mia stella polare. I cittadini di Palaia pagano
le tasse come gli altri. Da sindaco per nessuna ragione accetterei
che un cittadino di Palaia si sentisse, rispetto a un cittadino di un
altro comune della Valdera, di serie
B
per i servizi. O
l’Unione Valdera cambia profondamente e diventa lo strumento per
migliorare davvero la qualità della vita dei cittadini, altrimenti
senza tabù valuteremo assieme ai cittadini altre strade ad oggi
ancora tutte da costruire.
Non
mi getterei da una macchina in corsa, ma questa macchina viaggia con
un tagliando scaduto e serve subito una profonda revisione.
Sono disposto ad andare a vedere fino in fondo per razionalizzare
servizi e competenze, senza piazzare bandiere campanilistiche. Il mio
è un atteggiamento assolutamente positivo, pratico, costruttivo. Se
eletto sarei in prima fila per riformare l’Unione. Palaia merita di
essere protagonista di un'area vasta, al di là dei confini comunali.
Ha le potenzialità per pretenderlo".
La
sua amministrazione, qualora vinciate le elezioni rischia di mancare
di discontinuità rispetto a quella uscente?
"Certo,
è nei fatti.
Un progetto nuovo e ambizioso come quello di Palaia
in Grande
non potrà che camminare sulle gambe di un gruppo rinnovato. La mia
squadra è fatta da persone competenti, preparate, oneste, molti i
giovani, che hanno portato proposte serie per affrontare i problemi e
dare risposte ai bisogni dei cittadini. La macchina comunale ha
bisogno adesso di un motore nuovo. Noi ci mettiamo la faccia e le
nostre idee e la riorganizzeremo profondamente all'insegna di meno
burocrazia, trasparenza, presenza sul territorio degli
amministratori".
E
come vede i primi passi della lista a lei avversaria?
"Da
quella parte vedo una serie di buone intenzioni che si risolvono però
con delle promesse abbastanza vaghe. Per cambiare, bisogna conoscere,
essere informati, partecipare. Spero che chi sarà eletto della lista
Cambiare in Comune, partecipi di più ai consigli comunali di quanto
hanno fatto i loro consiglieri uscenti. Per cambiare, per riformare
un comune bisognerebbe prima di tutto conoscerlo. È ormai risaputo
che hanno anche allungato l'occhio sul nostro programma, un po' come
si faceva a scuola col compagno di banco. Non fa niente, condividiamo
volentieri le nostre idee: gli elettori tra la copia e l'originale
sapranno cosa scegliere".
© Riproduzione riservata
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