Interviste domenica 09 marzo 2014 ore 08:00
Millozzi: "Cinque anni molto duri ma abbiamo evitato il peggio"

Intervista con il primo cittadino di Pontedera. Una riflessione sui cinque anni trascorsi e sul lavoro che lo attende se verrà rieletto
PONTEDERA — Il sindaco uscente e ricandidato alle prossime amministrative chiede agli elettori di giudicare quanto è stato fatto per mantenere la coesione sociale e vede nel dente Piaggio, l'autodromo e la ferrovia importanti carte per il futuro. Dal tribunale soppresso la più grossa delusione
Si
dice e si pensa che un sindaco sia avvantaggiato quando si presenta
alla seconda elezione. E' vero?
“Io
penso e spero - risponde Simone Millozzi, sindaco uscente e
ricandidato per la coalizione di centrosinistra Pontedera Democratica
– che il giudizio degli elettori sia per quanto è stato fatto in cinque anni e per il nuovo programma elettorale”.
Ma
rispetto a cinque anni fa è cambiato molto.
“E'
crollata la disponibilità di risorse e ne è conseguito un
pericoloso imbarbarimento generale”.
Cosa
vuol dire?
“Vuol
dire che la crisi economica ha messo in crisi anche il patto
comunitario fra i cittadini, per cui è dilagata soprattutto la lotta
degli ultimi contro i penultimi, e viceversa”.
Pontedera
ha retto meglio o peggio di altre situazioni, di altri centri?
“Credo
di poter dire che la nostra arma ha funzionato”.
Quale
arma?
“In
effetti sono due. Quella del settore sociale, dove siano riusciti non
soltanto a mantenere il livello precedente ma anche a
migliorarlo con la nuova comunità della Bianca, la casa famiglia di
fuori del ponte, la ex Rsa dei Villaggi che presto inaugureremo a
fini sociali e il centro diurno l'Aquilone, e quella della scuola.
Presto inaugureremo la nuova materna di Santa Lucia e la nuova grande
biblioteca, mentre iniziative sono in atto in tutte le nostre
realtà”.
Ma
se non c'erano soldi, come avete fatto?
“C'erano
anche debiti importanti ma invece di alzare bandiera bianca, di
arrenderci, abbiamo rischiato forzando la mano anche al nostro
interno. Poi lo sblocco dei pagamenti decretato dal governo Letta ci
ha ridato la possibilità di rimettere in circolo ben 13 milioni,
grazie anche all'Unione Valdera che è stata indispensabile per
evitare la paralisi totale delle attività”.
Veniamo
alla politica, L'altra volta il candidato Millozzi dovette vincere
due elezioni, quelle primarie e poi quelle comunali. Stavolta basta
un'elezione sola.
“Ero
pronto a rimettermi in gioco anche in altre primarie, ma
evidentemente la valutazione del mio operato e di tutta la giunta è
stato positiva”.
Ha
in mente un piccolo, medio o grande cambiamento di uomini se sarà di
nuovo eletto?
“Non
scelgo nessuno di questi aggettivi. Aspetto e aspettiamo prima i
risultati delle urne, con la certezza che tutti noi della coalizione
ci metteremo la faccia e lavoreremo attivamente”.
Qual'è
stata la più grossa delusione di questi cinque anni?
“E'
freschissima, la chiusura del tribunale. Premesso che ho già scritto
anche al nuovo ministro per fargli sapere che sarebbe giusto
riaprirlo, questa chiusura è una sconfitta culturale e pratica per
la città, per il suo centro storico, per il suo commercio, che ci
costringe a cercar ripari”.
E
l'orgoglio più grosso?
“Aver
proseguito nella valorizzazione culturale, scientifica e tecnologica
del dente Piaggio, che rischiava di restare un ammasso di capannoni
cadenti e che invece vedrà presto cantieri per oltre 10 milioni. La
zona andrà anche collegata con la piazza della stazione secondo il
progetto che già abbiamo. Ma spero che vadano a buon fine anche
l'autodromo, per il quale ci sono ora tutti i permessi e che sarà
una pedina importante per la città e la zona, e la ferrovia
Pontedera-Livorno lungo lo Scolmatore”.
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