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Lavoro giovedì 16 settembre 2021 ore 09:24

Modartech protagonista a Milano

Formazione, Istituto Modartech protagonista durante la Milano Fashion Week. Inclusione, body positive e ambiente in passerella con tre studentesse



MILANO — Istituto Modartech protagonista a Milano durante la Fashion Week: le studentesse Giulia Ferruzza, Sara Giannini ed Emilia Torcini, laureande in Fashion Design all’accademia con base a Pontedera negli ex spazi Piaggio, sono tra le finaliste di due dei più ambiti contest dedicati ai talenti emergenti. 

Le giornate da segnare in agenda sono lunedì 20 settembre, data in cui saranno svelati i vincitori di Mittelmoda, concorso internazionale e domenica 26, quando scenderanno in passerella le collezioni selezionate da Milano Moda Graduate.


La creatività si mette al servizio della sensibilità: al centro delle collezioni delle tre studentesse messaggi sociali di inclusione, accettazione della diversità e body positive. E’ un femminismo di nuova generazione quello rilanciato da Giulia Ferruzza, che intitola la propria collezione “My beauty is mine”. Gli outfit non nascondono le imperfezioni, ma le vestono con uno stile minimal e pulito. La ricerca dei materiali pone l’attenzione sull’economia circolare, con il riuso di tessuti e pellami di scarto.

Domenica 26 sarà invece la volta della Milano Moda Graduate, dopo il successo dell’anno scorso quando Istituto Modartech ha portato a casa il riconoscimento più alto, grazie alla collezione ideata e realizzata da Giulia Barbieri. Nell’edizione 2021, Emilia Torcini parte dalla sua storia personale per lavorare sul tema dell’inclusività. La sua collezione si intitola “Disability is not a limit, you are the limit” e si muove a cavallo tra moda e tecnologia. Gli outfit integrano busti ortopedici di scarto, sui quali la studentessa sta sperimentando l’applicazione di elementi tecnologici: sensori in grado di migliorare il comfort e stimolare muscoli e pelle di chi li indossa.

Tra rivendicazioni ambientali e sociali Sara Giannini presenta “Arya”, collezione ispirata all’artista spagnolo Tomas Saraceno e al concetto di “Anthropocene”, era geologica che mette l’uomo al centro del Pianeta. Per i capi la studentessa ha usato tessuti biodegradabili e rigenerati, trattati con tinture a mano e colorazionitotalmente naturali, quali reseda, mallo di noce, camomilla del tintore, legno di campeggio ed eucalipto. Per le lavorazioni realizzate all’uncinetto solo filati certificati e ispirazioni dai licheni, organismi simbiotici che hanno proprietà antibatteriche. I piccoli accessori, invece, sono stati realizzati da un artigiano locale, usando pelli conciate al vegetale.

Le studentesse sono state selezionate come finaliste tra decine di giovani provenienti da tutta Italia.  


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