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Attualità giovedì 09 aprile 2015 ore 17:45

"Non è in programma nessuna contromanifestazione"

Parlano Alice De Simone e Misia Martina Consoloni: "Crediamo in un paese che si faccia garante dei diritti fondamentali degli individui"



PONTEDERA — Non è in programma alcuna contromanifestazione, ci rendiamo conto e non neghiamo affatto che vi sia un disagio diffuso, sociale e di forte matrice economica, ma riteniamo che le lotte individuali siano destinate a rimanere lotte tra poveri per un boccone di pane”. Alice De Simone e Misia Martina Consoloni hanno organizzato, su Facebook l'evento “Gnamo a fa i parcheggiatori maleducati in piazza Solidarietà” in cui si legge: “Una manifestazione pacifica e civile (Cit.) sta per arrivare a Pontedera, nel parcheggione dell'ospedale, ove persone civili e pacifiche affiancheranno i parcheggiatori abusivi e venderanno fazzoletti e ci aiuteranno a parcheggiare. Se queste persone civili e pacifiche però sono ad aiutarci a trovare parcheggio, chi, scendendo dalle macchina, prenderà il loro posto per offendere civilmente i parcheggiatori?”. Una provocazione quella di Consoloni e De Simone, che nei post dell'evento annunciano di aver comunicato ai parcheggiatori di non presentarsi venerdì e sabato in piazza della Solidarietà, per non essere coinvolti nella manifestazione organizzata da Alessandro Tantussi, candidato alle scorse elezioni comunali col partito di Forza Italia e non eletto.

Non è in programma alcuna contromanifestazione – spiegano De Simone e Consoloni - non sono stati richiesti permessi, non c'è stata alcuna mobilitazione organizzata. Ci sono state polemiche da parte di privati cittadini, non riuniti sotto alcuna bandiera, partito o centro sociale (c'è un centro sociale a Pontedera?) in merito alla scelta di manifestare in piazza della Solidarietà in quella forma con le date premesse. Questa iniziativa del signor Tantussi ci è sembrata una manovra di strumentalizzazione pericolosa dei timori della gente, strumentalizzazione che cela il rischio di incrementare xenofobia e razzismo”.

De Simone e Consoloni sono consapevoli della situazione generale: “Ci rendiamo conto e non neghiamo affatto che vi sia un disagio diffuso, sociale e di forte matrice economica, ma riteniamo che le lotte individuali siano destinate a rimanere lotte tra poveri per un boccone di pane. Posizioni opposte a quelle della manifestazione del Tantussi possono essere lette facilmente come una negazione del problema. C'è una specie di posizionamento che si instaura ingenuamente: se voi non manifestate vuol dire che vi va bene così. Ma noi crediamo in un paese che si faccia garante dei diritti fondamentali di tutti gli individui. Questa è una lotta che non possiamo portare avanti divisi. E poi, che diamine, quel posto si chiama piazza della Solidarietà”.


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