Lavoro lunedì 30 dicembre 2013 ore 19:02
Operatori del trasporto pubblico in ginocchio

Da un incontro alla Cna di Pontedera arriva il grido d'allarme degli imprenditori e dei lavoratori del settore
PONTEDERA — “Così non ce la facciamo più e con la remunerazione che gli enti locali vorrebbero assegnarci per dopo la gara regionale del trasporto pubblico locale è impensabile di poter svolgere il servizio”. E' il grido di allarme lanciato dagli imprenditori del settore del trasporto pubblico della Valdera durante un incontro alla Cna di Pontedera. A mettere i numeri sul tavolo è il segretario regionale della Fita Cna Riccardo Bolelli che dice: “Non possiamo continuare a lavorare con margini così bassi, in pratica inesistenti. Al momento con le gare pubbliche attuali noi lavoriamo a 2 euro e 50 centesimi a chilometro, in futuro vorrebbero portarci gli appalti dopo la gara regionale a un euro e 70 al chilometro”. Al momento con la tariffa di 2 euro e 50 centesimi, secondo le aziende locali del trasporto persone infatti, con quello che ricavano dagli appalti con gli enti locali non ci sono guadagni. Sulla base dei numeri presentati infatti, da ogni gara gli imprenditori ricavano, se non ci sono imprevisti circa duemila euro l’anno, si tratta di appalti che durano circa un anno.
“Una situazione insostenibile – continua Bolelli – che lascia spazio a
imprenditori poco scrupolosi che riescono a vincere le gare dei comuni quando
non vanno deserte, come lo scorso giugno per il trasporto dei bambini a scuola,
perché magari hanno regimi fiscali diversi e meno onerosi. Per noi, un
lavoratore costa ogni anno circa 24mila euro su una gara da 39mila euro che magari
impegna tre lavoratori e mezzo cosa possiamo ricavare? E infatti le situazioni
al limite non mancano, il caso Falaschi lo dimostra.
In Valdera gli operatori del trasporto pubblico sparsi nei vari comuni sono
circa 20, contano 150 mezzi e tra i 70 e gli 80 lavoratori. Una realtà
imprenditoriale importante, se si pensa che su tutta la provincia di Pisa i
numeri raddoppiano e con la nuova gara regionale il rischio è che a questi
lavoratori rimangano solo le briciole. Infatti di tutta la gara la parte che
potrà essere data in gestione diretta dagli enti agli operatori locali è solo
un 10%, che poi corrisponde al cosiddetto lotto debole, ovvero le corse meno
remunerative composte da parte del trasporto locale e dal trasporto scolastico.
Proprio sul caso della ditta che è recentemente fallita, i vertici di Cna
trasporti spiegano che la situazione non è stata gestita correttamente per
quanto reputino indispensabile la decisione del prefetto di far continuare
l'attività in deroga per una questione di pubblica utilità. Secondo i vertici
di Cna Fita infatti, si sarebbe dovuti andare a una nuova gara senza affidare
il servizio a un nuovo soggetto, la cooperativa Itaca che è subentrata nella gestione
fino a giugno del trasporto scolastico rilevando il personale della Falaschi.
Hanno precisato infine che l'unica soluzione per salvare il trasporto locale
dopo la gara regionale sarà quello di aggregare negli appalti gestiti dagli
enti locali quelli del lotto debole e il servizio scolastico, per avere un
pacchetto di servizi e di offerte sostenibile per gli imprenditori e i
lavoratori che altrimenti non possono pensare di riuscirei a mantenere in
essere un servizio con la remunerazione di un euro e 70 centesimi a chilometro.
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